Il 10 dicembre del 1847 a Genova, nel quartiere di Oregina sul piazzale del santuario di Nostra Signora di Loreto a Genova fu presentato al popolo una nuova canzonetta. L’occasione era la commemorazione del centenario della rivolta di Portoria contro gli asburgici durante la Guerra di successione austriaca (1740-1748). Autore di quella canzone era il diciannovenne Goffredo Mameli, sulle note del maestro Michele Novaro, un tenore ventinovenne con l’hobby della composizione.
La nuova canzonetta, nell’occasione suonata dalla Filarmonica Sestrese – banda municipale di Sestri Ponente – ebbe un notevole riscontro di pubblico: riuniti fra i carrugi genovesi c’erano ben 30.000 patrioti provenienti da tutta Italia per celebrare le sassate del giovane Balilla alla soldataglia austriaca nel 1747.
Grazie al suo ritmo incalzante diventa così l’inno di tutti patrioti italiani, cantato sulle barricate delle Cinque Giornate di Milano e nella difesa della Repubblica Romana, dove Mameli muore appena a ventun anni per la libertà d’Italia.
Lo ricorda un emozionante post con la voce della piccola Eleonora Benetti (che a 9 anni aprì i Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006) del direttore Edoardo Sylos Labini, che lo racconterà sul palco del Manzoni il 7 gennaio 2025, portando nuovamente in scena la vita inimitabile di Giuseppe Mazzini.