Grottaferrata è “una luce contro le tenebre”
Il sindaco Andreotti e i consiglieri Cocco e Pompili costruiscono le basi per ripartire
La città di Grottaferrata, ai piedi della capitale, è uno dei luoghi più interessanti dei Castelli Romani. Interesse che avvolge il visitatore, per la capacità di coniugare tradizione ed innovazione. Fondendo le suggestioni bizantine e l’eredità romana, le ville liberty e lo sviluppo di una cultura enogastronomica d’eccellenza. Tra la natura arcadica del parco del Tuscolo e il patrimonio bibliotecario dei monaci basiliani. Che arricchiscono la storia di una città, che, nonostante lo sviluppo maggiore sia recente, intorno all’ottocento, è ricca di testimonianze e siti archeologici.
Come le catacombe Ad decimum, che dal quarto secolo conservano oltre 800 sepolture, o la necropoli preistorica conservate in villa Cavalletti, una delle più antiche dei Colli Albani. Vantando un passato romano che rese Grottaferrata la residenza di patrizi e influenti personaggi della storia dell’urbe, tra cui Cicerone.
Proprio sui ruderi dell’antica villa ciceroniana si ergerà nell’anno mille uno dei simboli della città: l’abbazia di Santa Maria di Grottaferrata. Fondata nel 1004 dal monaco San Nilo da Rossano, nato nella Calabria bizantina, per costruire un faro di cultura e fede nel Tusculum in pieni secoli bui, tra le incursioni saracene e le tensioni religiose, che affermava: “Non basta gridare contro le tenebre, bisogna accendere una luce”. Scegliendo, a seguito di un’apparizione mariana, come nuova sede per il suo cenobio, una villa in rovina, “proprio quella appartenuta a Cicerone”. Dove si era conservato intatto un locale a volta, chiuso da una finestra ferrata. Quel luogo, ceduto dai conti di Tuscolo, divenne il primo accampamento dei monaci, dove poco dopo sarebbe sorta l’abbazia vera e propria. Ad essa risale anche il primo nome della città segnato in greco bizantino “Cryptaferrata”. L’abbazia nel tempo divenne un polo di cultura,tra i manoscritti secolari e i capolavori della miniaturistica. Fondendo riti greci e cultura, mantenendo forti i legami col mondo balcanico.
Un patrimonio che viene rinvigorito dalle iniziative dell’amministrazione del sindaco Luciano Andreotti che “in questo periodo così dannoso e preoccupante per il turismo abbiamo deciso di iniziare a costruire le basi per far ripartire Grottaferrata”. Attraverso un piano di investimenti strutturali e iniziative per “salvare il tessuto produttivo del territorio”. Proposte che, come sottolinea il consigliere Alessandro Cocco, mirano a “riunire tutti gli attori del turismo per un’azione di coordinamento tra le aziende vinicole, gli albergatori e gli operatori specializzati”, tramite laboratori formativi, iniziative tra i comuni dei Castelli Romani e la formazione di associazioni. Tramite proposte che, come ribadisce il consigliere Federico Pompili, incentrano l’attenzione dell’amministrazione “verso gli imprenditori e le attività dei giovani nel mondo del lavoro, favorendo progetti di formazione e co-working , per preservare la nostra tradizione culturale con lo sviluppo cittadino”.
Francesco Subiaco