La Spezia

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La Spezia, capitale dell’Aeropittura Futurista

Nel 1930 dal suo affascinante Golfo, FT Marinetti lancia un nuovo manifesto artistico

La spezia

La presenza del Futurismo alla Spezia fu già intensa nel secondo decennio del ‘900. A pochi anni dalla pubblicazione del manifesto di Marinetti del 1909 a Parigi si manifesta l’epifania di ciò che sarà nei primi anni ‘30, il periodo artistico più attivo per la città con l’Aeropittura e l’Aeropoema. I contatti con la città di Marinetti si fanno sempre più frequenti e consolidati dalla copiosa corrispondenza epistolare con gli esponenti spezzini fautori delle idee futuriste.

I temi ispiratori dei futuristi sono le macchine: il movimento, l’energia, il dinamismo, la simultaneità, i moderni mezzi di trasporto, le suggestioni dalle quali il movimento traeva linfa vitale. Con la seconda “ondata futurista” la città vive il suo momento magico nel 1930-1933. Gli insediamenti militari e industriali e le caratteristiche del paesaggio sono gli elementi accentranti l’interesse di molti artisti del secondo Futurismo. Si sviluppa l’attività militare della Regia Marina e la costruzione del primo idrovolante; proprio quel velivolo è fonte di ispirazione della poetica di Marinetti con “L’Aeropoema del golfo della Spezia” del ‘33. Marinetti definisce la città “il golfo delle meraviglie”, “sintesi delle forze e della gentilezza d’Italia”. La Spezia, una perfetta concordanza tra le bellezze paesaggistiche e le “forze meccaniche” rappresentate dai cantieri navali e militari. Il Primo Premio Nazionale di Pittura del Golfo della Spezia” del ‘33 viene vinto da Gerardo Dottori col trittico “Il Golfo della Spezia” composto da tre prospettive aeree: “Portovenere”, “Il golfo armato”, “Lerici”. Nel “Golfo armato” Dottori riprende da una prospettiva aerea le insenature, il molo, i cantieri navali, l’Arsenale Militare, il profilo delle colline. La visione è sferica e l’artista pennella linee curve che disegnano evoluzioni libere di un aereo nel cielo sopra il golfo. Nel “Manifesto Tecnico della Letteratura Futurista” del 1912 Marinetti comparava la mitragliatrice al fascino femminile: “Eh sì! voi siete, piccola mitragliatrice, una donna affascinante, e sinistra, e divina, al volante di un’invisibile centocavalli, che rugge con scoppii d’impazienza”. Il dipinto è la sintesi della lirica marinettiana: vi ritroviamo l’Aeropoesia, l’Aeropittura, il volo libero del poeta sulla città, l’esaltazione del militarismo. La celebrazione della poetica “La sintesi delle forze e della gentilezza d’Italia” è magnificamente tradotta in opera d’arte. Le forze sono glorificate dai simboli del militarismo, la gentilezza è l’espressione della bellezza del golfo. Sfruttando il binomio natura-macchina l’Aeropittura esalta lo slancio ascensionale, la fusione dell’uomo con l’apparecchio, la sospensione senza contatto, il coraggio dell’aviatore.

È nell’osmosi uomo-macchina che si racchiude la poetica di Marinetti dalla cui ispirazione nasce l’Aeropittura: il mezzo meccanico è il prolungamento dell’uomo, si antropomorfizza, si combina in una perfetta unione tra corpo e frutto dell’ingegno umano. Prampolini e Fillia sono le vere anime del Futurismo spezzino con le opere musive all’interno del Palazzo delle Poste dell’architetto Mazzoni, interpretando il tema assegnato per le decorazioni parietali della Torre dell’orologio. Fillia affronta “Le comunicazioni terresti e marittime”, Prampolini “Le comunicazioni telegrafiche, telefoniche e aeree”. I due artisti compiono un immaginario volo sul golfo liberando la creatività e magnificando i miti del Futurismo: la velocità, le macchine, i moderni trasporti navali, aerei e terrestri, le telecomunicazioni. I mosaici liricizzano il Palazzo costruito sui principi del razionalismo: Marinetti lo descrive come “il primo esempio in questa città di un edificio lirico-funzionale geniale quanto piacevole”. [Paolo Cozzani]

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