Malo

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A Malo un tuffo nell’arte e nella natura incontaminata

Sono tante e variegate le iniziative culturali del Comune in provincia di Vicenza

Fra le tante bellezze incastonate in quel diadema che è il Veneto, spicca la città di Malo, adagiata fra la pianura e le Prealpi vicentine. In tempi antichissimi era uno degli insediamenti lungo la Pista dei Veneti, che collegava gli sbocchi delle valli lungo la tratta pedemontana. Già dalla fine del primo millennio, Malo fu sede di uno dei molti castelli vescovili della zona, a difesa delle scorrerie dei barbari Ungari dall’est. L’opera dei monaci – fra cui i benedettini – fu preziosa per la bonifica di paludi che allora rendevano malsane quelle zone. Infatti, l’attuale chiesa parrocchiale della cittadina – consacrata, appunto, a San Benedetto – nacque come luogo di culto benedettino. Nel XII secolo, dopo la nascita del comune di Vicenza, Malo fu una delle molte comunità agricole dotate di statuto che popolarono stabilmente quel territorio. Dal XV secolo a tutto il XVIII Malo farà parte del territorio della Repubblica di San Marco. Dopo la dominazione napoleonica e austriaca entrerà infine nel Regno d’Italia. Molte delle bellezze architettoniche di Malo ne testimoniano la lunga storia.La Chiesa di Santa Libera custodisce la preziosa scultura della Madonna con il Bimbo, capolavoro della bottega di Bernardino e Tommaso del Pedemuro. La cinquecentesca Chiesa di San Bernardino oggi ospita la Sala Consigliare. L’imponente Duomo, in stile neo palladiano, annovera suggestivi dipinti di maestri dell’Accademia Veneziana, mentre nella sacrestia custodisce tele di particolare pregio fra cui l’Annunciazione di Giacomo Apollonio, nipote di Jacopo Da Ponte detto il Bassano. Nel 1700 vennero edificati Palazzo Galdioli Gualtiero, Palazzo Di Velo Cera e Palazzo Muzan ai Pini, quest’ultimo vicino alle strutture di un casale del 500. Non mancano aristocratici palazzi ottocenteschi, fra cui Palazzo Zambon, ora sede del Comune, e il vicino Palazzo Meneghello, dove nacque e passò l’infanzia quel Luigi scrittore veneto – autore del famoso Libera nos a Malo – il quale rappresentò il peculiare spirito indipendente maladense. A lui è dedicata la ricca biblioteca cittadina, presso Villa Clementi. Al giorno d’oggi Malo si distingue per la sua vivacità culturale e per la fruibilità delle sue bellezze naturali. In ottobre si svolgerà la quinta rassegna teatrale Animazione e Teatro per le Frazioni, per spettatori di ogni età, a San Tomio di Malo e Molina di Malo. Nella quarta domenica di ottobre e novembre e per la Festa dell’Immacolata Concezione, il Mercato Antiquariato, Collezionismo e Vintage,animerà le strade del Centro Storico. Adorato dai più piccoli (e non solo!) è il caratteristico Carnevale di Malo. Nelle piazze del centro, spettacolari carri mascherati festeggiano con maladensi e turisti i giorni più pazzi dell’anno. E gli indimenticabili pendii boscosi, verdi anfratti, sentieri ameni che abbracciano Malo sono meta di escursioni di tanti appassionati di trekking e mountain bike, ma anche di famiglie e semplici amanti della Natura che vogliano godere di paesaggi sereni e incontaminati.

Alvaro Gradella