Terra identitaria dove riposa Perlasca
Il comune guidato dal sindaco Volponi è famoso anche per la produzione del radicchio IGP
L’origine del toponimo Maserà è oggetto di discussione fra gli studiosi: alcuni l’attribuiscono alla presenza di acque dove si macerava il lino, altri al villaggio sorto in epoca romana derivato da sassi e pietre (da “macèria” oppure da “mansio”), accumulati con la bonifica che seguì la centuriazione romana. Il suffisso “di Padova” si deve invece alla complessiva riorganizzazione toponomastica dopo l’Unità d’Italia (1867). Oggi conta una popolazione di circa 9.223 abitanti, fra il capoluogo e la frazione di Bertipaglia. Il territorio comunale, pianeggiante e ben irrigato, situato vicino all’antichissima Padova e non distante dai Colli Euganei, fu abitato e coltivato già da popolazioni paleovenete. Terre attraversate dall’importante strada romana via Annia (che collegava Adria ad Aquileia), lungo la quale sorsero i primi nuclei abitativi, poi distrutti dalle invasioni barbariche. Principio di rinascita fu l’assegnazione di queste terre al monastero dei Benedettini di Santa Giustina di Padova (primo insediamento nel 740), più precisamente nel luogo chiamato Corte.
Spicca ancora oggi la presenza, anche se fortemente ridimensionata, della Corte Benedettina, che ebbe il suo periodo di splendore nel XV secolo. Con l’arrivo dei francesi e la soppressione degli enti religiosi, la Corte e tutte le sue pertinenze passarono al demanio pubblico e poi a privati, in particolare ai fratelli Da Zara, che introdussero la coltivazione della barbabietola. Dopo i duri periodi di guerra e di ricostruzione, negli ultimi decenni il comune di Maserà ha visto – grazie al sorgere di numerose imprese artigianali – lo sviluppo del terziario e dell’industria, ma basa ancora oggi la propria economia in gran parte sull’agricoltura, specie nella coltivazione d’ortaggi: in particolare del radicchio Fior di Maserà IGP, vero prodotto identitario di questa terra, a cui il sindaco Gabriele Volponi dedica particolare sostegno, anche con una Festa di Valorizzazione che si svolge nella terza domenica di gennaio.
Luoghi interessanti da visitare sono l’antica chiesetta in località Ca’ Murà, immersa nel verde di un borgo antico con la presenza di Villa Petrobelli, e l’antica Pieve parrocchiale in Piazza del Municipio, recentemente restaurata, nella quale è possibile incontrare testimonianze del periodo romano. A fianco del Palazzo Municipale, ora Biblioteca, è stato eretto recentemente l’Angolo Perlasca in memoria del luogo dove visse da giovane Giorgio Perlasca, Giusto delle Nazioni, che riposa ora nel cimitero comunale. [di Alvaro Gradella]