Novoli, un grande patrimonio antropologico
Durante la tradizionale Focara si scopre il Salento inedito di riti ancestrali
Salento, Salento interno e brulicante di storie, di cammini antropologici, di tradizioni che vengono da lontano, non solo per sopravvivere ma per immaginare anche il futuro. E questa è la tradizione, del resto. Il futuro, con il respiro del passato accanto. Lo sanno a Novoli, appunto provincia di Lecce, Salento fascinoso e magico. Il Salento della Focara, straordinaria manifestazione di popolo e culturale (ma diremmo anche cultuale) che anima da sempre questo territorio, richiamando in zona tantissimi appassionati, curiosi, turisti. Qui una storia antica di legami ancestrali coi segni della terra, del fuoco e del relativo anelito spirituale che da questi aspetti traspare. Ma Novoli non è solo Focara. Ci arrivi dopo diversi comuni piccoli e piccolissimi, tipici di quest’area interna di Sud e di Puglia. Carmiano è uno di questi. Novoli non è certo grande ma di sicuro si differenzia rispetto ai minuti paesi confinanti. È il Salento dei 90 e passa comuni, paesi spessissimo simili nella conformazione urbanistica, di solito pianeggiante, con piccolissimi centri storici e con cittadine poi abbastanza cresciute oltre le mura antiche. A Novoli cogli queste dimensioni appena appena più ‘larghe’. Il tutto nei pianeggianti scenari di queste aree, spazi in cui al massimo (le famose Serre salentine) si può toccare la quota di poche centinaia di metri di altitudine. Ed eccoci dunque in uno dei centri più identitari del Tacco, vicino al mare ma dalla consapevolezza storica e popolare più legata al tracciato, come si accennava, afferente alla terra, ai tempi della tradizione agricola, ai segni anche di questa particolare civiltà agreste. Espressione, quest’ultima, per tacere della “civiltà rupestre” (ravvisabile in altre aree della Puglia o della Lucania), a volte anche discussa dagli storici e dagli antropologi perché in sé quasi un ossimoro, eppure è esistita una tradizione umana che, nonostante la mancata urbanizzazione, ha poi costruito e conservato i tratti di una vera e propria civiltà. A Novoli siamo nella Valle della Cupa, depressione carsica famosa anche per la produzione dell’inebriante Negroamaro, delizia del luogo, tipicità enogastronomica ormai pienamente italiana. Novoli ha 8mila abitanti, occupa un territorio vissuto già in età preistorica, dotato dunque di menhir ed altre strutture megalitiche, come gran parte del Salento. Notevoli anche le grotte, soprattutto quelle di Cardamone e Pietragrossa, oggi nomi di alcune delle contrade di Novoli. Nel territorio anche i resti di una necropoli ma anche di un vero e proprio villaggio, già normanno, Santa Maria de Novis, antico toponimo dell’attuale Novoli. I palazzi baronali, numerosi ed eleganti, dicono la ricchezza della Novoli dei secoli immediatamente successivi al medioevo. Ecco la famiglia Mattei, importante ed influente casato della zona. Il paese cresce e nascono così chiese su chiese, monasteri, edifici imponenti. Un museo racconta il grande patrimonio culturale del territorio, appunto tutto quel che riguarda la festa di Sant’Antonio Abate e la relativa altissima piramide di fascine e rami che viene data alle fiamme al culmine dei giorni della ricorrenza, ogni anno a gennaio. Ed è questa la Focara. Novoli è dunque la storia del Salento profondo. Qui la Puglia che ti aspetta salvaguardando le sue tradizioni. Importante aspetto, questo. Esiste un Salento interno e quasi nascosto, noto però agli studiosi e agli esperti. Arte sopraffina, ingente patrimonio geologico, paesaggi da salvare, i resti di una tradizione spirituale e culturale. Tanto, tantissimo, non sempre noto in chiave turistica. Un bene, un male? Chissà. Di certo, la bellezza, nei suoi molteplici aspetti, qui è di casa. Non resta che andare a scoprirla.
Marino Pagano