Da Prezzolini ai neocon americani, ecco i libri del Ministro

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Dopo Beatrice Venezi, un altro big della cultura e dello spettacolo italiani è stato arruolato dal Ministro Sangiuiliano: Mogol sarà il consigliere del Ministero per la cultura pop. Una nomina, quella dell’autore dei testi che hanno fatto la storia della musica leggera italiana, che lo porterà ad occuparsi di iniziative di promozione della cultura popolare: “E’ dalla cultura pop che dipende l’accrescimento anche culturale delle persone: se la cultura popolare è evoluta, la gente che impara a memoria i testi delle canzoni, ha la possibilità di nutrirsi di concetti più elevati”, così ha detto Mogol alle agenzie.

E intanto anche questa settimana il Ministro Sangiuliano dà ai cittadini, attraverso il suo profilo Twitter, una serie di consigli di sane letture. Trasversali. A insindacabile giudizio di chi scrive, il libro più interessante segnalato dal Ministro è la biografia di Machiavelli di Giuseppe Prezzolini (Vita di Nicolò Machiavelli fiorentino, Rusconi, 1982), uno splendido libro scritto negli anni Venti come metafora degli italiani e dei fiorentini da una delle penne più caustiche della cultura novecentesca italiana.

Un altro “consiglio per gli acquisti” (sì, il pericolo è che grazie al Ministro noi si vada in libreria) è La crisi della civiltà di Johan Huizinga (Einaudi, 1962) con prefazione di Delio Cantimori, l’intellettuale che nel Dopoguerra aderì al P.C.I. da una posizione che i critici avrebbero definito (a torto) “nazional/socialista”: “Noi viviamo in un mondo ossessionato. E lo sappiamo”, così iniziava il volume, uscito a ridosso delle immani tragedie del Novecento.

Impossibile da segnalare poi La ribellione delle masse di José Ortega y Gasset in un’edizione (Il Mulino, 1974) su cui il tempo ha lasciato i segni, quelle che i bibliofili chiamano “fioriture” e noi, semplicemente, macchie. Su quelle pagine scriveva il filosofo: “Poiché le masse, per definizione, non devono né possono dirigere la propria esistenza, né tanto meno governare la società, questo significa che l’Europa soffre attualmente la più grave crisi che popoli, nazioni, culture possano patire”. Meditate gente, meditate…

E con il misterioso, almeno per me, I neo conservatori di Peter Steinfels (Rizzoli, 1982) scopriamo che i neocon americani non sono nati negli anni Duemila con Bush Junior…

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