“Lampedusa è al collasso e il ministro degli Interni dov’e?”, domanda in tono provocatorio Edoardo Sylos Labini, alludendo agli sbarchi record che stanno portando al collasso i centri di accoglienza sull’isola. Ieri su Rai2, nella sua rubrica Commedia Divina, in onda all’interno della trasmissione Anni 20, l’attore, che interpreta Dante Alighieri dei giorni nostri, attacca: “Arriva l’estate e con il bel tempo riparte la giostra del business dell’immigrazione clandestina, e mentre agli italiani si chiede un pass per viaggiare, gli scafisti sono liberi di navigare”. Un paradosso incomprensibile per il quale Luciana Lamorgese viene spedita all’Inferno, colpevole di non “difendere il Belpaese”.
Sylos Labini prosegue poi il suo viaggio nei gironi danteschi e, nei panni del Nerone di Petrolini, boccia Virginia Raggi, che finisce dritta in Purgatorio. “Non c’è pace per la capitale ridotta al degrado e all’improvvisazione: mentre i romani aspettano di essere liberati – sferza l’attore -, il sindaco uscente, con un’idea incendiaria decide di ricandidarsi alla guida della città, scombinando i piani di Zingaretti e del Pd”.
A meritarsi la beatitudine del Paradiso, invece, è Giorgia Meloni, per il suo essere “schietta, leale, coerente”. Tant’è che viene premiata anche dai recenti sondaggi, come fa notare Sylos Labini: “Femmina alfa in un mondo spesso maschilista, la leader di FdI, raggiunge giorno dopo giorno le vette della politica italiana – dice –. Non bastano gli attacchi sessisti dei paladini del pensiero unico o il boicottaggio di chi prova a censurarla in libreria. Come una moderna Giovanna d’Arco, Giorgia Meloni si libera dalle fiamme e vola in paradiso”, conclude il “Sommo Poeta” Sylos Labini, ballando sulle note del tormentone remix “Io sono Giorgia”, titolo anche della sua prima autobiografia, uscita proprio in questi giorni.