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Sono in corso i funerali di Lando Buzzanca a Roma nella Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo. Qui un ricordo dello straordinario attore a cavallo nelle parole del figlio Massimiliano.
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Lando Buzzanca è sempre stato un attore brillante. Che tipo di padre è stato?
Di sicuro è stato un padre molto brillante nel senso che era un uomo tutto d’un pezzo. Il suo ruolo lo ha preso molto sul serio. Io lo ricordo come un padre assai severo che ci ha cresciuto forgiandoci e utilizzando una tempra forte. Papà attraverso la sua educazione integerrima ci ha insegnato il valore del rispetto del prossimo e la dignità. Portando un cognome così importante bisognava essere ancora più attenti a rispecchiare il valore di papà e il valore della vita che avevamo il privilegio di vivere. Mi ritengo molto fortunato ad aver ricevuto un’educazione come quello che mi ha dato mio padre.
Un ricordo bellissimo e uno bruttissimo di tuo padre.
Di ricordi bruttissimi non ne ho anche se di schiaffoni e ramanzine ne ho ricevuti parecchi. Io ritengo che i momenti critici fra genitori e figli facciano parte della crescita e dell’educazione e, nel mio caso, sono anche serviti per esempio durante il militare quando i miei compagni crollavano sotto gli ordini dei superiori mentre io rispondevo sull’attenti apparentemente insensibile. Addirittura un giorno, durante il primo mese di leva un ufficiale si sorprese su come mai non mi ribellassi alla severità delle regole militari. Mi chiese perché non cercavo di nascondermi quando passava e io gli risposi serenamente: “Perché lei a casa non ha un padre come il mio.” Di ricordo bellissimo invece ne ho proprio uno stampato nella memoria e nel cuore. Avrò avuto meno di quattordici anni. Una sera tornando a casa io, mamma e papà, trovammo un barbone che dormiva nell’androne del palazzo. Mentre mamma si spaventò e io ero un po’ titubante, papà con tutta tranquillità chiese al signore come mai stesse accampato li e per quanto tempo avesse intenzione di restarci. Quando il tizio rispose che si trattava solo di un riparo per quella notte visto che non sapeva dove andare e faceva molto freddo, papà prima di tutto si svuotò le tasche e gli mise in mano le banconote che aveva e poi salì a casa, scelse un cappotto suo pesante e scese per donarglielo. Il signore si accorse che si trattava di Buzzanca e gli chiese perché del regalo inaspettato. Papà rispose che anche lui da giovane aveva dormito per strada ma nessuno si era mai degnato di dargli un conforto. Questa per me è la lezione più bella che possa mai aver ricevuto da mio padre.
L’insegnamento più importante che ti ha lasciato in dono quindi…
Come ti dicevo, in seguito all’episodio, l’insegnamento che ne ricavai fu che il rispetto per il prossimo non deve mai mancare. Io per papà ho sempre avuto una devozione ed un amore che andavano oltre l’uomo anche ultimamente durante la sua malattia. Ho sempre visto in lui una luce che illuminava il mio cammino. Certo fino a quindici anni avevo una visione un po’ falsata di lui, papà era spesso arrabbiato, molto concentrato sul suo lavoro ma quando sono cresciuto ho incontrato la sua anima anche grazie ad episodi come quello che ti ho raccontato e non ho potuto fare altro che amarlo proprio perché era così. Un duro dal cuore tenero.
La perdita di un genitore è una vera tragedia per un figlio ma a volte può trasformarsi in un sollievo. La malattia ha causato a tuo padre tanto dolore: pensi che ora sia in pace?
Papà ora è sereno. Penso sia accanto a mamma finalmente e avrà già ricominciato a chiedere dove siano i calzini: quando vivevamo tutti a casa, mio padre era troppo concentrato con il lavoro di attore per ricordarsi dove fosse la sua biancheria così finiva per esasperare mamma che metteva le sue cose ovviamente sempre nello stesso posto e nonostante questo doveva rispondere. Baruffe di ordinaria amministrazione insomma. Devi sapere che negli ultimi tempi papà nel sonno parlava e si percepiva che fosse arrabbiato con qualcuno. Questo era tipico di lui anche quando era nel pieno della sua attività. Sembrava che papà fosse nato con la rabbia in corpo che tuttavia trasformava in grinta per poter affrontare la vita ed essere il Lando Buzzanca che tutti conoscete. Lui sapeva che nessuno ti regala niente e se vuoi ottenere qualcosa su questa terra devi andartela a prendere. Spero che in questo momento si stia finalmente rilassando.