Matilde, la donna che segnò un’epoca

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Se affermassi che una delle figure più potenti e autorevoli del Medioevo fu una donna italiana, la maggior parte della gente storcerebbe il naso. Nello stereotipo più comune, infatti, il termine “medievale” rievoca idee oscurantiste e arretratezza culturale e sociale. La realtà storica è, tuttavia, spesso ben diversa. Non solo, infatti, il termine Medioevo indica un’epoca talmente ampia ed eterogenea che qualsiasi generalizzazione sarebbe quantomeno riduttiva, ma durante gli oltre mille anni che tradizionalmente sono ricompresi in questa definizione, numerosi sono gli esempi di fatti o personaggi così luminosi che riverberano ancora oggi la propria eredità.

Tra questi, nel centro-nord della nostra penisola, in un territorio che comprende buona parte dell’Emilia, della Toscana e della pianura lombarda, si staglia una figura di rilievo universale, sebbene troppo spesso sottovalutata nella conoscenza storica comune: Matilde di Canossa, prima regina d’Italia e protagonista assoluta del suo tempo. Ne parliamo con Elisa Guidelli, scrittrice modenese laureata in Storia Medievale, che con il piglio coinvolgente della sua narrazione, ci riporta indietro di quasi un millennio per raccontarci, nel suo “Il Romanzo di Matilda” (Meridiano Zero, 2015), le vicende pubbliche e private della Grancontessa.

Si pensa spesso che nel Medioevo le donne non avessero ruoli di rilievo, ma la storia smentisce questo pregiudizio. Cos’ha significato Matilde per il suo periodo?

Matilde è un prodigio, e governa in un periodo di uomini da regina senza corona. Prima di lei ci sono altre donne che prendono il comando, e anche durante la sua stessa epoca altre figure femminili sono capaci di dimostrare quanto valgono in un mondo a prevalenza maschile nelle stanze del potere. Ma lei è quella che si oppone a un imperatore, e lo fa prendendo parte e schierandosi in una guerra ventennale che la vedrà prevalere contro ogni pronostico.


Hai scritto un romanzo storico interamente incentrato su Matilde. Cosa ti ha affascinato di lei?

Matilde è una donna dalle mille sfaccettature, una figura che è stata mitizzata, stravolta, strumentalizzata a seconda delle epoche e delle ideologie. per questo ho cercato la donna dietro alla guerriera, la santa e la puttana e tutti gli altri ruoli che le hanno man mano appiccicato addosso. È di certo un personaggio da ricordare per la sua capacità di restare a galla e combattere le proprie battaglie in un momento durissimo come quello dell’Alto Medioevo.


Matilde è sicuramente figlia del suo tempo, ma rappresenta una figura che può testimoniare qualcosa anche nel presente. Qual è l’attualità di Matilde?

Matilde è stata definita anche da Le Goff una delle prime femministe della storia. Alle donne di oggi può insegnare la forza, la saldezza, la capacità di resistere in tempi avversi, e di prendere posizione e combattere per i propri scopi.


A corollario del romanzo, nel blog ilromanzodimatilda.blogspot.com hai raccolto molti itinerari che vanno alla scoperta dei luoghi matildici. Qual è l’eredità nel territorio emiliano di Matilde?

Il territorio matildico, dopo 900 anni, è ancora di Matilde. Questo lo si respira in ogni centimetro di quei luoghi che l’hanno vista intrecciare la sua relazione d’amicizia con Gregorio VII e resistere all’imperatore Enrico IV. Ogni pietra, ogni castello e ogni pieve, ogni abbazia, ogni strada e ogni albero testimoniano il suo passaggio. E la gente è ancora affezionata a lei. Se non è eredità questa…

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