Multe pesanti agli eco-vandali che imbrattano i monumenti

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Saranno trattati come gli sciamannati degli stadi e gli stalker delle relazioni pericolose: dovranno stare alla larga. I manrovesci a favore di telecamera non basteranno più. Per gli eco vandali che imbrattano i monumenti il Governo ha deciso il giro di vite, portando al Consiglio dei Ministri di ieri un disegno di legge: “Il CDM ha approvato il disegno di legge recante Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici” (Sai-Ant/Adnkronos).

Già il Ministero della Cultura si era costituito parte civile contro eventuali altri scempi in seguito all’ennesimo raid di questi finti ayatollah del clima nella fontana della Barcaccia in Piazza di Spagna, ma adesso oltre agli schiaffi (simbolici) c’è di più: il teppistello green, oltre al divieto assoluto di avvicinarsi a meno di 10 metri a un monumento o un’opera d’arte sottoposti a tutela dello Stato, dovrà pagare una multa variabile dai 10mila a 40mila euro. Mica bruscolini (per il ddl i proventi delle sanzioni sarebbero devoluti al ministero della Cultura per il ripristino dei beni culturali, privati o statali non importa).

Insomma, per chi deturpa o imbratta edifici pubblici o di culto considerati beni culturali è previsto qualcosa di più del rimbrotto. Era ora. Perché la nostra impressione è che la situazione stia sfuggendo di mano e che non tutti se ne stiano rendendo conto.

Quelli di Ultima Generazione continuano a ciancicare di cambiamento climatico nonostante il sistema solare gli remi contro e nonostante il tweet (rimosso) di Greta Thunberg in cui prevedeva la nostra estinzione lunedì scorso.

Continuano a opporsi alla realtà todos caballeros come dei grillozzi qualunque. E qui sta il punto: quando i selvaggi del Movimento 5 Stelle biascicavano tra un Vaffa Day e l’altro di aprire il Parlamento come una scatola di sardine, pochi li prendevano sul serio, poi si è visto com’è andata. Vero, una volta in Transatlantico, da movimento anti casta si sono trasformati nella casta per eccellenza e ora fra la nuova religione di Grillo e le ghignate di Conte sulla Schlein senza candidati fanno solo ridere, ma intanto questi Ultimi Generati di Ultima Generazione, anzi questi Ultimi De-Generati della timeline storica degli indignados, fanno ammuina circa un loro impegno politico più o meno futuro. Sempre restando in tema di sardine, questi non sono innocui come le Sardine di qualche annetto fa: questi fanno parte di un network internazionale foraggiato dai progressisti ricchi e annoiati (filantropi vari, eredi di petrolieri pentiti, registi e sceneggiatori), hanno i fondi, hanno l’informazione (soprattutto web) dalla loro e perseverano nel ruolo persuadente delle vittime incomprese. E non escludono altre azioni nell’immediato. Vedrete che piano piano inizieranno a balbettare di movimento politico, altro che sensibilizzazione della pubblica opinione sulle catastrofi climatiche che crescono solo nell’etere dei loro cervelli.

Intanto confidiamo che nell’ordinamento giuridico italiano venga inserito il daspo urbano e il multone per chi imbratta i monumenti e le opere d’arte. Al futuro penseranno i cittadini col loro voto.

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