“Ogni giorno è un giorno in più per amare, un giorno in più per sognare, un giorno in più per vivere”. Il 23 settembre 1968 moriva il Santo più amato e discusso del Novecento: Pio da Pietrelcina, noto anche come Padre Pio.
Un frate contadino, un francescano che, per via dello stato di indigenza in cui versavano i genitori, non aveva potuto intraprendere un percorso di studi regolari. Una vita semplice ma intensa in costante lotta contro il Male. Una battaglia dolorosa sostenuta per decenni da una fede tanto incrollabile quanto disarmante.
Una vita costellata di miracoli che lo portarono alla beatificazione nel 1999 e alla santificazione nel 2002. Tra i segni miracolosi da ricordare le stimmate che lo segnarono per quasi 58 anni in diverse fasi, il dono della bilocazione, la profezia, la lettura di menti e cuori e la percezione, da parte dei fedeli, di intensi profumi floreali di vario tipo come segno della sua presenza spirituale anche dopo la sua morte. Si è parlato perfino di suoi interventi miracolosi per fermare i bombardamenti alleati sul Gargano.
Uno dei più grandi doni del frate fu il carisma della lettura interiore che si manifestava soprattutto durante le confessioni, arrivando a confessare anche per diciotto ore al giorno. 600.000, è questo il numero di persone confessate dal francescano in cinquant’anni. Una cifra esorbitante che lascia ulteriormente di stucco se si considerano le innumerevoli testimonianze da cui è emerso che il frate dimostrava di conoscere i peccati che gli si sarebbero dovuti confessare.
Tra i molti miracoli attribuitigli ci sono quelli relativi alle guarigioni di Consiglia De Martino e Matteo Pio Colella, su cui sono stati celebrati i processi canonici che avrebbero portato Padre Pio prima alla beatificazione e poi alla canonizzazione. «Le prove che dovette sopportare in conseguenza, si direbbe, dei suoi singolari carismi: nella storia della santità talvolta accade che l’eletto, per una speciale permissione di Dio, sia oggetto di incomprensioni», furono queste le parole di Giovanni Paolo II quando, il 2 maggio 1999, lo proclamò beato.
Infatti, per cinque volte Padre Pio venne messo sotto inchiesta dal Sant’Uffizio, subendo perquisizioni, interrogatori, intercettazioni, restrizioni e perfino divieti di celebrare messa in pubblico. Non per nulla, ad esempio, Pio XI e Giovanni XXIII lo vedevano con sospetto. Del resto la Chiesa quanto più è grande l’odore di santità, tanto più deve essere severa e sospettosa nel processo di riconoscimento, fino alla spietatezza: «Un falso mistico, una colossale truffa», sosteneva ancora nel 1961 il domenicano francese Paul-Pierre Philippe, in seguito vescovo e cardinale, inviato da Papa Roncalli a interrogare il frate settantaquattrenne, «un disgraziato sacerdote che approfitta della sua reputazione di santo per ingannare le sue vittime», fino a scrivere nella relazione al Sant’Uffizio che si trattava della «più colossale truffa nella storia della Chiesa».
Si era arrivati addirittura al punto di forare le pareti delle stanze dove Padre Pio riceveva la gente per inserire dei microfoni e registrare «il rumore di baci», accusandolo di «atti carnali» con le fedeli, e il francescano si era dovuto difendere: «Non ho mai baciato una donna in vita mia, anzi dico davanti al Signore che neppure davo baci alla mamma». Karol Wojtyla, invece, non aveva mai avuto dubbi.
Lo stesso che, tre anni più tardi, il 16 giugno 2002, lo proclamò santo. In piazza c’era anche Matteo Pio, il bambino di nove anni che due anni prima, era stato protagonista di una guarigione inspiegabile. Il piccolo, infatti, era arrivato in condizioni disperate alla Casa Sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo – l’ospedale voluto e inaugurato da Padre Pio nel 1956 -, per i medici gli restavano poche ore di vita. Eppure, nonostante la diagnosi dei medici, che vedeva una meningite fulminante, arresto cardiaco, complicanze in nove organi, questi ultimi dopo qualche giorno ripresero a funzionare.
Beatificazione e canonizzazione di un umile frate, la cui vita segnata da sofferenza, ostacolata da ingiustizie ma soprattutto guidata da una granitica fede ha dimostrato uno degli insegnamenti lasciati dal francescano: “La pace dello spirito si può mantenere anche in mezzo a tutte le tempeste della vita”.