Tropea è un comune della provincia di Vibo Valentia, in Calabria, situata lungo la costa tirrenica, davanti alle isole Eolie. Viene definita “la perla del Tirreno“; la sua notorietà trascende la bellezza paesaggistica e naturale poiché Tropea oltre alle sue spiagge caraibiche e al suo mare cristallino, vanta anche uno stupendo centro storico d’impianto medioevale.
Ripercorrendo la linea del tempo, le prime tracce di insediamenti umani nell’attuale città di Tropea risalgono al neolitico. Dallo storico e militare ateniese Tucidide, leggiamo che i territori limitrofi a Tropea entrarono in contatto con la civiltà greca intorno al IV secolo a.C. e successivamente furono dominati dalle tre città greche di Ipponion, Medma e Lokri.
Il nome Tropea deriva infatti dal greco Tropaion, cioè trofei. Erano dei monumenti celebrativi costruiti in segno di vittoria dove si appendevano le armi dei vinti, ben visibili dal mare in onore di “Zeus Tropaìos” cioè vincitore, capace di mettere in fuga i nemici. Un’altra leggenda vuole invece che il fondatore sia stato Eracle, figlio di Zeus e Alcmena, allattato e tenuto in vita da Era (suo malgrado). Di ritorno dal viaggio a occidente in cui superò i limiti del Mediterraneo (le famose “colonne di Ercole”, appunto, l’attuale Gibilterra) si fermò sulla costa degli Dei per fondare una città da dedicare alla sua divina nutrice: Tropea dunque per la radice del verbo greco “trepho” cioè nutrire, alimentare. Successivamente Tropea iniziò a crescere. La svolta si ebbe quando Sesto Pompeo sconfisse Cesare Ottaviano nel 36 a.C.; Plinio descrive anche un porto commerciale vicino all’attuale Santa Domenica a Formicoli.
Tropea, ha avuto un ruolo importante anche in epoca bizantina, molti sono i resti lasciati dai romei, come la Chiesa sul promontorio e le mura cittadine chiamate appunto Mura di Belisario (generale bizantino, 500-565 d.C., uno dei più grandi condottieri della storia dell’Impero romano d’Oriente).
Da questa breve disamina, sebbene Tropea abbia attraversato millenni di storia è riuscita a conservare il suo fascino, unico e disarmante capace di ammaliare chiunque giunga nella città; una bellezza senza tempo dove storia, cultura, innovazione e natura si incontrano dando origine ad un perfetto equilibrio. Potremmo definirle come le quattro sostanze che mescolandosi tra loro hanno dato vita ad un’archè da cui è nata Tropea.
Al di là della sua origine storica, Tropea è stata la culla di molti personaggi illustri come Gaetano Grimaldi pittore tropeano nato nel 1690, autore di arte sacra; Carlo Maria Fazzari, patrizio accademico autore di una raccolta di rime edite alla fine del 1500 per la gloriosa vittoria della flotta cristiana sui Turchi a Lepanto; Cesare Tomeo medico e poeta drammatico; fra i tanti altri degno di nota c’è infine Pasquale Galluppi filosofo nato a Tropea nel 1770. Tra i suoi scritti meritano di essere ricordati il saggio filosofico sulla critica della conoscenza, gli “Elementi di filosofia”. Il merito maggiore di Galluppi risiede nell’aver introdotto nel nostro paese lo studio e la conoscenza della nuova filosofia europea, soprattutto quella kantiana. Galuppi definisce il proprio sistema di pensiero “filosofia dell’esperienza”, intendendo con ciò significare che bisogna muovere della percezione del sé che avverte fuori di sé; l’idea e la realtà si presentano indissolubilmente congiunte e costituenti il dato di fatto primario della conoscenza.
Tropea dunque non è solo bella per il suo mare, poiché quest’ultimo rappresenta solo la cornice di uno splendido quadro dove cultura e storia sono in perfetta armonia tra loro.
Foto: Effems CC BY-SA 4.0