Vogliono la legge elettorale che non fa vincere gli altri

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Il centrodestra chiede a gran voce elezioni politiche anticipate ormai da più di un anno; la verità è che fino alla elezione del nuovo Presidente della Repubblica non si andrà a votare.

Quale sarà lo scenario? Tutto dipende dalla legge elettorale.

Con un sistema maggioritario (l’attuale ha un 25% di quota proporzionale) i partiti hanno interesse a correre in coalizione. L’unione del centrodestra (Lega, FDI, FI) avrebbe la quasi certezza di poter governare anche con un consenso che oscilla tra il 44 e il 48%. Questo perché il crollo del Movimento 5 Stelle permetterebbe alla coalizione di eleggere i propri rappresentanti nei collegi uninominali, soprattutto al sud, diversamente da quanto accaduto nel 2018.

Ma l’attuale governo è orientato a varare una nuova legge elettorale: un proporzionale puro con un possibile diritto di tribuna. Una legge elettorale studiata ad hoc per evitare che il governo del Paese possa passare nelle mani della coalizione di centrodestra.

Con un sistema proporzionale puro ogni partito è svincolato da accordi di coalizione e si presenta con la propria lista, puntando sulla sua identità e specificità. I parlamentari vengono eletti in proporzione ai voti ottenuti dalla lista, come succede a ogni elezione Europea.

La somma degli eletti di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega non permetterà la formazione di una maggioranza.

Ecco che si comprende lo scopo di PD e M5S: riprodurre una situazione tale per cui la maggioranza sarà concordata nuovamente in Parlamento

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