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Il centro-destra (a proposito, era con o senza trattino?) è morto ma resta il popolo moderato, restano i problemi, e ci vogliono le idee. Eccone una: “Oggi lo Stato spende due volte di più per abitante delle periferie che per le campagne. Sono invece convinto che i nostri paesi siano un tesoro, sottostimato dalle élite che non vedono che una parte dei problemi nostri trovano soluzione nella ruralità”.
Se un nostro politico utilizzasse queste parole verrebbe tacciato delle peggior cose dai media progressisti, che egli teme e blandisce sopra ogni cosa. Eric Zemmour, no. E’ lui infatti ad utilizzare questi argomenti quando incontra i sindaci dei piccoli villaggi rurali e gli agricoltori. La Francia, come l’Italia del resto, possiede una forte identità rurale: più campagnola quella francese, mentre in Italia storicamente la ruralità si è sempre intrecciata con lo sviluppo urbano, dei borghi più o meno piccoli, ma dove l’identità rurale o provinciale è sempre forte.
Le classi politiche, di destra o di sinistra, al di qua o al di là delle Alpi, se ne sono sempre vergognate in nome del “progresso” e della “modernizzazione”. Ma la Francia e l’Italia, senza i piccoli centri, non sarebbero la Francia e l’Italia. E ancor più il nostro paese, policentrico rispetto alla Francia e in cui il piccolo borgo, spesso, custodisce più bellezze e più tesori che una media grande città inglese o tedesca.
Questi piccoli centri si stanno spopolando, per via della preferenza dell’investimento dello Stato (che dirige poi il mercato) verso la grande città della finanza. Zemmour propone il contrario, e un loro ripopolamento grazie a un assegno di diecimila euro per ogni figlio di coppia residente in piccoli centri. “Fascismo!” gridacchia l’esponente dell’ignorante ceto medio riflessivo, quando la sinistra propone il ripopolamento con gli immigrati, così da trasformare Civita di Bagnoregio, per dire, in un villaggio del Ghana (i villaggi del Ghana sono bellissimi, ma purché restino in Africa).
Tutto questo CulturaIdentità lo ha capito per tempo, con il progetto delle Città Identitarie. Se esistono forze politiche moderate e conservatrici, quindi per forza identitarie, è da qui che dovrebbero ripartire: difendere e ripopolare i piccoli centri.