IL NOSTRO MANIFESTO

Vi riproponiamo il nostro manifesto di CulturaIdentità, lanciato sul palco del teatro Manzoni di Milano il 6 febbraio 2018. Dietro ogni punto, oltre allo slogan, c’è un lavoro concreto fatto da addetti ai lavori competenti. Ci sono temi come la valorizzazione del nostro patrimonio artistico, il sostegno a chi produce cultura, la defiscalizzazione, la difesa della nostra identità, ma anche la disabilità, la legittima difesa, da sempre nostri cavalli di battaglia, che continuiamo a portare con forza all’attenzione dell’agenda politica che abbiamo raccontato dal vivo nella nostra prima kermesse a fine agosto 2018 nel Salento a San Vito dei Normanni (BR), in quella del 2019 a La Spezia e in quella del 2020 ad Anagni (FR), a Casale Monferrato (AL) nel 2021, a Senigallia (AN) e Vibo Valentia (VV) 2022.

Liberare. Liberiamo la cultura dal regime di menzogne del politicamente corretto, dalle soggezioni conformiste della lobby radical chic e dalla globalizzazione dei cervelli. Detassare. Detassiamo la cultura, sottraendola alla burocrazia tassatrice e oppressiva. Apriamo gratuitamente ogni museo e lasciamo l’arte libera da vincoli fiscali. Educare. Riavviciniamo i figli alla bellezza, all’arte, alla musica e alla lingua italiana come espressione di un canone eterno. La cosa pubblica se ne faccia carico e veicolo, rendendo obbligatorie fin dalla scuola materna le materie artistiche. Sostenere. Incitiamo gli imprenditori al mecenatismo promuovendo il direttore artistico nelle aziende che, come già nelle corti rinascimentali innalzerà alla vita armoniosa le invenzioni della libera impresa. Armonizzare. Rilanciamo il valore artistico oltre ogni economicismo, armonizziamo il ritmo qualitativo della cultura con le misurazioni convenzionali e quantitative degli algoritmi moderni. Italianizzare. Favoriamo, incentiviamo, premiamo il ritorno in Patria degli intelletti italiani dispersi all’estero per costrizioni economiche.

Sovranizzare. Restituiamo la propria storia a ogni gente, lottiamo per la sovranità di tutti i popoli senza divario di stirpe, di lingua, di classe, di religione. Integrare. Consentiamo l’inserimento di chi vive una disabilità in un contesto sociale e culturale, regaliamo una speranza abbattendo ogni barriera mentale. Riordinare. Ricominciamo dall’ovvio, dal normale, dall’ordine naturale delle cose. Rifiutiamo il finto umanitarismo livellatore, eterofobico. Difendere. Difendiamo la persona, la famiglia dal suo inviolabile domicilio rivendicando con forza la legittima difesa.