San Vito dei Normanni

San Vito dei Normanni

San Vito dei Normanni è un tesoro millenario

Parla il Sindaco Silvana Errico: “Le nostre risorse primarie sono quelle culturali”


San Vito dei Normanni: innanzitutto il nome. San Vito è il martire che morì nel 303 durante la grande persecuzione dei cristiani nell’impero romano sotto Diocleziano. Gli schiavoni, o anche slavoni, furono invece quelle genti di lingua serbo-croata che per scampare alle persecuzioni dei Saraceni, stanziarono sul finire del 963 nei territori pugliesi, fondando col nome Castrum Sancti Viti la città in onore, appunto, di San Vito martire. “Normanni” invece deriva dalla stirpe di colui che viene considerato il fondatore del borgo medioevale, il normanno Boemondo d’Altavilla, tra i comandanti della prima crociata e Principe di Taranto, che nel XII secolo si era conteso, con il fratello Ruggero, il dominio della Puglia. La torre quadrata del Castello di San Vito, che tuttora possiamo vedere a San Vito dei Normanni, la fece costruire proprio lui, in posizione strategica per garantire la sicurezza dai Saraceni: qui “è nato” il borgo di San Vito dei Normanni, dal XV secolo organizzato a Comune, appartenne agli Altavilla prima, ai Sambiase e a Raimondo Orsini Del Balzo poi e infine ai Dentice di Frasso.
Il Castello di San Vito dei Normanni è stato lo scenario, nell’estate 2018, del primo Festival di CulturaIdentità: è un magnifico edificio, situato nel cuore del centro storico, che rappresenta uno dei più importanti esempi di architettura militare del Medioevo italiano, con la sua torre quadrata che si affaccia sulla piazza principale del borgo, proprio di fronte al Municipio. Il castello fu probabilmente costruito in origine come residenza di caccia (Boemondo d’Altavilla aveva una fortissima passione per l’arte venatoria, del resto una volta il territorio di San Vito era completamente ricoperto da boschi).

Ma avendo San Vito dei Normanni una storia millenaria, gli insediamenti rupestri sono un’altra meta imperdibile per il viaggiatore: infatti merita una visita la Chiesa rupestre di San Biagio, per una continua riscoperta di un territorio ricco di storia e natura. Come ci racconta il Sindaco di San Vito Normanni Silvana Errico: «Stiamo elaborando proprio in questi giorni un progetto di messa in Rete di tutti i beni culturali di San Vito, con una parte dedicata a San Biagio, anche per renderlo accessibile a tutti abbattendo le barriere architettoniche. Inoltre stiamo lavorando sul progetto di gestione che andrà a valorizzare sia la Cripta con i suoi affreschi che la Grotta Grande per gli eventi, fra cui una visualizzazione della vita dei monaci di allora. Fra l’altro la Cripta è inserita nel percorso del Contratto di Fiume (il Contratto di Fiume è un accordo tra soggetti che hanno responsabilità nella gestione e nell’uso delle acque, nella pianificazione del territorio e nella tutela dell’ambiente, n.d.r.), un progetto regionale che vede i comuni che si affacciano sul Canale Reale che parte da Francavilla Fontana e va a finire a Torre Guaceto: San Biagio è stato ritenuto il centro degli eventi culturali che valorizzeranno questo Percorso. Voglio anche menzionare l’inserimento dei camminamenti religiosi per massimizzare il nostro ingresso in un circuito culturale importante: noi a San Vito abbiamo come risorse primarie proprio le risorse culturali e quindi questo percorso legherà San Biagio all’eco museo di Alceste e alla Biblioteca Comunale: così turisti in visita potranno iniziare proprio da qui il loro percorso».

Emanuele Beluffi