Medioevo e futuro convivono nella splendida Vercelli, orgoglio del Piemonte
L’assessore Pozzolo: “Con le Città Identitarie valorizziamo le nostre radici”
Parli di Vercelli e subito la mente, sull’onda di anni di nozionismo scolastico, vola alle sterminate risaie della bella città piemontese. Tuttavia, apprezzata la prestigiosa produzione risicola, eccellenza territoriale e motore economico, molte altre possono essere
le ragioni per muoversi alla volta di Vercelli, città a dimensione d’uomo che riserva piacevoli sorprese a chi cerca avventure culturali, e che oggi accogliamo tra le Città Identitarie. Grazie alla sua posizione privilegiata, nella vastità di fertili pianure, Vercelli ha goduto di ottime fortune fin dai tempi del Medioevo, del quale reca visibili tracce: lo splendido Duomo di Sant’Andrea, il tesoro del potente vescovo Guala Bicchieri, l’area dell’Ospedale di Sant’Andrea (Sec. XIII) recentemente oggetto di un’intensa e funzionale opera
di restauro, e il prezioso Vercelli Book, raccolta di omelie manoscritta su pergamena del X secolo, redatta in antico anglo-sassone, sono l’orgoglio di una città fiera dei propri tesori. Tracce che oggi divengono protagoniste di una mostra, “I segreti della Vercelli medievale”, un percorso culturale di alto livello, ospitato nel polo espositivo Arca, la cui struttura contemporanea si armonizza con la sottostante antica Ex Chiesa di San Marco. La mostra, sebbene bruscamente interrotta in fase di apertura a causa delle restrizioni anti Covid-19, riapre ora integralmente portando alla ribalta secoli di storia cittadina, civile e religiosa (non si può prescindere dall’importanza che Vercelli ebbe come diocesi), unendo eccellenti reperti originali a parti multimediali che si avvalgono della partecipazione, in qualità di “cicerone” virtuale, dell’amatissimo Alessandro Barbero. Già da questa brillante mostra si comprende come l’amministrazione vercellese sia sensibile alla promozione della cultura, e visitando il sito del Comune si rimane impressionati dal ricco calendario di iniziative ed appuntamenti teatrali e musicali, per buona parte ospitati nella rinnovata
area dell’Ospedale Sant’Andrea. “Nemmeno la pandemia ci ha fermato – sostiene orgoglioso
il sindaco Andrea Corsaro. – Nel rispetto delle limitazioni imposte, abbiamo organizzato mostre, concerti ed una stagione estiva con più di cinquanta eventi in un’arena tra le più grandi d’Italia, convinti che cultura e identità siano motore di bellezza e sviluppo”. Parole che vorremmo sentire più spesso, e alle quali fa eco l’assessore Emanuele Pozzolo, che condivide col Sindaco l’idea di una Vercelli capitale piemontese della cultura: “Con l’ingresso nel circuito delle Città Identitarie abbiamo l’opportunità di valorizzare
le nostre radici più profonde, preservare la nostra identità e renderla accessibile a chi ancora non ha avuto modo di conoscere questa piccola perla urbana abbracciata dalle risaie che è la nostra Vercelli”.
Dario Noascone