Villanova d’Albenga

Villanova d’Albenga

Villanova d’Albenga, il bel borgo di Ponente

La cittadina nata tra le colline per contrastare il vicino dominio dei Clavesana


Nell’entroterra del ponente ligure, Villanova d’Albenga sorge tra le colline, gli uliveti, i corsi d’acqua e il profumo della natura, ma si può percepire ancora quell’aura di epoche passate che la rende caratteristica.

Il borgo medievale, racchiuso tra mura e torri difensive, risale al 1250 quando il Comune di Albenga decise, con un atto ufficiale del 7 dicembre, la sua fondazione per consolidare il potere ingauno nell’entroterra contro il vicino dominio dei marchesi di Clavesana e dei Della Lengueglia. I primi abitanti giunsero dai piccoli centri limitrofi per trovare un rifugio all’interno delle mura e dedicarsi con più serenità al lavoro agricolo e all’allevamento. Da qui si spiega l’origine del toponimo. Nel corso dei secoli successivi, Villanova subì numerose scorrerie non solo ad opera dei Clavesana, ma anche dei Doria, degli Spinola; rimase però sempre legata ad Albenga fino all’Istituzione Democratica Ligure. Nel 1805 diventò uno dei comuni della Circoscrizione e nel 1863, con un decreto regio, assunse il nome di Villanova d’Albenga.

Nonostante la sua storia martoriata dai conflitti, il borgo risulta ancora oggi ben conservato; la sua struttura riflette la conformazione naturale del territorio compreso tra i torrenti del Lerrone e dell’Arroscia che ne occupano tre lati. Entrando dalla porta principale è possibile ammirare un asse viario centrale lungo circa 150 metri, l’attuale via Garibaldi, che presenta un unico slargo nel cuore del borgo in cui si trova un pozzo medievale. Costruito probabilmente verso la fine del 1200, il pozzo rifornì di acqua potabile gli abitanti di Villanova fino agli anni Trenta del XX secolo. Dalla strada principale si diramano poi ortogonalmente vicoli laterali, un tempo percorsi da un canale di scolo per le acque piovane, che creano isolati di varie dimensioni in modo da permettere la costruzione di un maggior numero di abitazioni ottimizzando gli spazi.

E tutto intorno le mura. Costruita simultaneamente al borgo per la difesa del territorio, la cinta muraria presenta tuttora un’altezza superiore ai sette metri, dotata di dieci torri e di un camminamento che veniva utilizzato per i giri di ronda. Le torri, che donano al complesso fortificato di Villanova d’Albenga una particolare armonia delle forme, sono collocate lungo il perimetro murario a due piani e con un’apertura verso l’interno. Presentano inoltre alla base forme diverse: quadrata, rettangolare e, in due casi, pentagonale e semi-cilindrica. Inizialmente era presente anche una undicesima torre, forse negli anni incorporata nell’oratorio di San Giovanni Battista.

Visitare questo borgo straordinario può suscitare una sensazione di pace, ma tra quelle colline si cela la ferita di un popolo che ha lottato e resistito per affermarsi. Una storia di cui si parla poco, un simbolo di identità savonese.

Sabrina Rossi