Massimo Mecarini: “Il Trasporto della Macchina di Santa Rosa patrimonio immateriale dell’umanità”

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“Tutti di un sentimento”, un motto che va oltre Viterbo, con il presidente del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa, Massimo Mecarini, una identità che è diventata universale.

Dott. Mecarini, da quanti anni è Presidente del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa?

Sono Presidente dal 2008, al sesto mandato sono stato Facchino per 32 trasporti di cui 30 come ciuffo sesta fila nr. 51.

Dal 2013 il Trasporto della Macchina di Santa Rosa, che avviene da secoli ogni 3 settembre a ricordo della prima traslazione del corpo incorrotto della giovane viterbese avvenuta nel 1258 , è stato dichiarato dall’Unesco quale Patrimonio Immateriale dell’Umanità: cosa ha cambiato nel vostro “essere tutti de’ ‘nsentimento” , si avverte a Viterbo, e nel Sodalizio questa ulteriore responsabilità, direi planetaria, ci sono iniziative in questa direzione?

Il trasporto della Macchina di Santa Rosa insieme alle altre feste della Rete delle Grandi Macchine a Spalla è stato riconosciuto patrimonio immateriale dell’umanità e questo ha cambiato in modo determinante l’approccio della nostra festa in ambito nazionale e internazionale. L’iscrizione nella lista dei beni immateriali UNESCO di certo ha dato una visibilità internazionale al trasporto, tuttavia, nemo propheta in patria: nella nostra città a dieci anni di distanza dal riconoscimento, ancora non c’è consapevolezza dell’importanza del livello raggiunto. Ovviamente nel Sodalizio è completamente diverso poiché tutti sono consci di questo prestigioso traguardo. Proprio nel corso di questo 2023 numerose sono state e saranno le iniziative per celebrare questo decimo anniversario. C’è stata la mostra Machines for Peace, inaugurata ad aprile il 4 aprile a Betlemme, portata poi a Praga e a Viterbo. La stessa mostra proseguirà per Belgrado, Ginevra, forse Bruxelles per approdare a dicembre a Parigi. Nel frattempo stiamo organizzando a Viterbo una convention di tutti i patrimoni immateriali UNESCO italiani tra ottobre e novembre. A dicembre festeggeremo il 45 anniversario della fondazione del Sodalizio. Tutto il lavoro che ruota intorno alle nostre feste in termini di azioni di salvaguardia è volto a mantenere vive e promuovere le tradizioni.

Le manifestazioni “identitarie” stanno costituendo una barriera contro la scarsa lungimiranza e progressiva perdita di valori autentici, che si è registrata con la globalizzazione dei mercati, ho avuto modo di leggere sparute voci polemiche, anche contro il mondo che ruota intorno a Santa Rosa e quello che rappresenta, la spaventano?

Le polemiche che ogni anno puntualmente nascono intorno al trasporto lasciano il tempo che trovano in quanto sterili e assolutamente non costruttive. Non ragioniam di loro ma guarda e passa…

Gloria in Excelsior Dei è stata dismessa, avremo Dies natalis, sò che non può dire molto perchè è nella commissione che dovrà supervisionare le fasi successive, dal modello però si evince l’autore ha voluto ricostruire la storia, della giovane viterbese fatta santa, della Città, e mi lasci dire della cristianità tutta, con quella croce in alto. Mi dia solo un parere emotivo, a pelle…

Ci siamo congedati da Gloria, con un velo di malinconia, ma dal prossimo anno avremo Dies natalis, una macchina in qualche modo rivoluzionaria, che ci fa tuffare nel passato per riemergere nel futuro. Il lavoro della commissione è finito con la proclamazione del 4 settembre quindi anche con molta discrezione posso affermare che d’impatto questo modello mi ha impressionato da subito, pur coesistendo con altri progetti altrettanto belli che personalmente ho molto apprezzato.

Il 3 settembre 2024, a lei che è una personalità così rilevante, offrono: un tour nello spazio, (oltre l’elicottero…), un giorno da Presidente della Repubblica, e mettiamoci visto i trascorsi della sua città, un giorno da Pontefice, lei a quel punto dove sarà quel giorno e soprattutto quella sera?

Il 3 settembre 2024, a Dio piacendo, sarò al mio posto, accanto al capofacchino, con il quale condivido la responsabilità del trasporto, con i miei ragazzi, a soffrire e a gioire con loro, per portare a casa Rosina, che sarà posta all’interno di Dies Natalis, con tanta devozione ed emozione, come sempre da quel lontano 3 settembre 1979, mio primo trasporto da Facchino.

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