Caiazzo

Caiazzo

Erotismo e identità: le due anime di Caiazzo

Il mito racconta che il borgo è nato dall’amore tra la ninfa Calaito e il dio Volturno

Lambita dal fiume Volturno, punto nevralgico, tra la pianura di Terra di Lavoro, l’Alto Casertano e la provincia di Benevento, sorge l’antico Borgo di Caiazzo. In posizione dominante, proprio lì, sull’antico abitato lo spettacolare ed imponente castello Longobardo domina l’intera valle e ne protegge ancora gli abitanti. Sembra quasi di vivere un acquerello naif per il turista che arriva, armato di zaino e desiderio di ruralità. La “Teoria dell’Isola” condivisa dal filosofo Manlio Sgalambro non ha intaccato la magia di questi territori per i quali non vale la metafora della Nave! Non vi incombe alcun naufragio. La ricerca identitaria nel comune di Caiazzo è innata nei suoi abitanti e fortemente incentivata dagli uomini, dalla politica, dalle associazioni del territorio che lo amano con la mente e con il cuore.

Il Caiatino vive un rapporto quasi erotico con la sua città. La pianta ortogonale, traversata dal Decumano e delimitata delle antiche mura ciclopiche sannitiche, sembrano favorirne l’amplesso attraverso lo strumento dei viottoli sfuggenti, delle dimore in pietra viva, dell’odore di lega bruciata dei camini e delle valli lussureggianti. D’altronde, in un tempo ormai antico sopravvissuto al fumo e alla fuliggine, si narra che la ninfa Calatio fu ardentemente amata dal dio Volturno. Amore contrastato oltre che mitico, la ninfa scoperta dal padre, fu costretta a fuggire su quelle colline dove eresse la Città. La storia fa risalire Caiazzo al 306 a.C.: Livio e Diodoro la narrano durante la seconda guerra Sannitica ma l’ipotesi accreditata ne fissa l’origine tra il IX e l’VIII secolo a.C. ad opera degli Osci e trova il suo splendore in età romana assumendo l’aspetto che ancora la caratterizza.

Caiazzo fu teatro cruento nel 1943, il 13 ottobre, di un’atroce fatto di sangue. Una strage di civili fu perpetrata delle truppe naziste in ritirata nella località di Monte Carmignano. Tale evento è passato alla storia come Strage di Caiazzo. Oggi la comunità caiatina, insignita della Medaglia d’argento al Merito Civile, è gemellata con la città di Ochtendung, residenza del responsabile della Strage: il desiderio è condividere memoria e volontà che non accadano mai più eventi simili.

Caiazzo, membro delle Cittàslow, è componente dell’Associazione Città dell’Olio e dell’Associazione Città del Vino. E’ divenuta una eccellente meta di escursionisti e buongustai con ristoranti stellati di altissimo pregio. Le bellezze naturali cedono il passo alla storia e ai percorsi culturali di cui Caiazzo è ricca. L’intero borgo, tra botteghe, luoghi di ristoro, luoghi di culto dove rinfrancare l’anima, scopre le testimonianze di una memoria Eterna. La vista dei palazzi, dove lussureggiante è l’architettura catalana testimonianza del dominio aragonese, mette in mostra i suoi bellissimi portali. “Vivere da innovatori ma nel solco della Tradizione!” recitava un adagio antico! Caiazzo e i suoi abitanti lo vivono in eccellenza dove l’eccellenza è uno strumento verso la santità.

Paolo Guidone