Patrica

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A Patrica c’è la vera montagna del Purgatorio

Il sindaco Fiordalisio: grazie a Dante un progetto di valorizzazione del territorio

Quando Dante s’inerpica verso il Purgatorio, la fatica della salita è insostenibile e, per rendere al meglio lo sforzo dell’uomo verso la vetta paragona quell’ascesa ai più impervi percorsi montani dell’Italia del suo tempo. “Vassi in Sanleo e discendesi in Noli/ montasi su in Bismantova e ‘n Cacume”.

E proprio sul Cacume, vetta dei monti Lepini, crinale del confine che fu tra lo Stato Pontificio e i possedimenti dei Re di Napoli, quest’anno a maggior ragione, si onora il Sommo Poeta e la sua opera. A Patrica, in provincia di Frosinone, è tutto pronto per il “Percorso dantesco”. Saranno allestite ben dodici statue che accompagneranno i visitatori lungo il cammino che evocò Dante nel quinto canto del Purgatorio. Le icone, con Alighieri, saranno quelle dei grandissimi protagonisti della Divina Commedia. Un’esperienza che tradurrà in azione una delle idee più suggestive evocate del grandissimo poema dantesco: quella dell’ascesi dell’uomo dal piano inferiore e pesante della materia a quello “superiore” e rarefatto dello spirito.

L’iniziativa, fortemente voluta dall’amministrazione comunale retta dal sindaco Lucio Fiordalisio, vuole valorizzare il retaggio culturale del borgo patricense insieme alla sua grande vocazione turistica: “Il progetto ambizioso, nasce da una citazione del Sommo Poeta all’interno della Divina Commedia che identifica la montagna di Cacume come un’ascesa in cui l’uomo poteva ricongiungersi a Dio – spiega il primo cittadino -. Da qui l’idea di trasformare metaforicamente Cacume nella montagna del Purgatorio immaginando di camminare al fianco di Dante Alighieri, di attraversare i vari gironi danteschi e di incontrare i personaggi principali, Beatrice, Lucifero, Virgilio, Barbarossa, Manfredi, Jacques De Molay e altri”. E dunque: “Un progetto di grande valorizzazione del territorio, sul quale verranno affiancate tutta una serie di iniziative, tra cui la celebrazione del Dantedì il 25 marzo di ogni anno, individuata dal governo come data nazionale”.

Protagonista assoluto sarà il monte Cacume: alto 1.100 metri, a dispetto della testimonianza dantesca d’inaccessibilità, è abitualmente frequentato dagli amanti della natura e del trekking. È tra le mete più gettonate degli appassionati delle passeggiate in montagna, non solo nell’area dei Lepini ma in tutta Italia. E che, quest’anno, potranno rendere ancora più bella e ricca di significato l’esperienza, fatta di fatica e, dunque, di soddisfazione, dell’ascesa del monte.

Patrica, però, non è solo natura. In quest’angolo del Lazio, infatti, c’è tanto da vedere e da conoscere. Un piccolo scrigno ricco di sorprese e di storia che merita, sicuramente, una visita approfondita. Il suo borgo, praticamente accoccolato sui monti, è caratterizzato della case coi tetti rossi che si vedono da lunga distanza. Il nome del borgo è attestato persino in documenti imperiali del tempo di Ludovico il Pio, figlio di Carlo Magno, che confermava alla Santa Sede la piena liceità del possesso di quei territori. Attorno a Patrica si sono sviluppate le storie delle grandi famiglie romane e italiane: una su tutte, quella dei Colonna che la città ebbe per lunghi anni in feudo.
G. V.

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