Le mille anime di Pisa, tra miti e monumenti
Valori e tradizioni di matrice antica sono ancora vive tra le strade della città
Il campanilismo più nobile è l’attaccamento a valori e tradizioni, nonché a luoghi e monumenti, del proprio territorio. Pisa è esempio di questo sentimento, perché il suo popolo non ha mai smesso di riconoscerne ed amarne i simboli, a partire proprio dal campanile della cattedrale, quella famosissima Torre Pendente (la Torre di Pisa) che dal 1173 non smette di far parlar di sé .
Ma Pisa è molto più della sua Torre, Pisa esiste ben al di là della sua Piazza del Duomo, giustamente nota come Piazza dei Miracoli: è una magnifica città, chiusa e protetta dalla cerchia medievale delle mura, ancor oggi in piedi. Il cuore di Pisa è un cuore di pietra, è un cuore medievale, forte e ruvido, che vive di vicoli e case-torri e vive nei vicoli e nelle case-torri. Anche se la radice del popolo non è nel medioevo (perché la città era già antica al tempo degli etruschi), è dal medioevo che ci viene il sapore della sua anima. E quest’anima profuma delle belle chiese, dei conci di pietra superbamente tagliati che reggono le case. Girando per strade grandi o strette giungi sempre all’Arno, che è la quinta scenica della città. Qui si affacciano i palazzi della più antica aristocrazia, i musei di San Matteo e di Palazzo Reale, Palazzo Blu che è museo e sede di mostre, Palazzo Gambacorti oggi sede del Comune, ed ovviamente chiese: fra le tante, come non citare la romanica San Paolo a Ripa d’Arno e la gotica Chiesa della Spina?
Ai due lati dei lungarni troviamo a sud-est la fortezza della Cittadella Nuova (oggi parco urbano del Giardino Scotto) e a nord-ovest la fortezza della Cittadella Vecchia, un tempo sede dell’arsenale tra i più importanti del Mediterraneo, che oggi non a caso ospita il ricco Museo delle Navi Romane. Sempre sul lungarno, quello settentrionale, si affaccia il Palazzo alla Giornata, che fu dei nobili Lanfreducci in cui oggi si trova il rettorato, perché l’anima di Pisa è anima di università, di sapere e conoscenza, radicata intorno all’Arno e da sempre aperta sul mondo, antichissima e proiettata verso il futuro.
È impossibile citare anche solo i nomi più grandi dei professori, degli scienziati, dei ricercatori, degli studenti che nei secoli si sono formati tra queste pietre e che hanno cambiato la storia del mondo. Basti il nome di Galileo Galilei, che proprio in Pisa nacque nel 1564.
Oltre all’Università, oggi Pisa si fregia di altri due istituti superiori di formazione: il Sant’Anna e la Scuola Normale Superiore. In effetti, non è solo medievale la bellissima città di Pisa, e proprio andando a cercare la sede di una delle tre scuole universitarie (ovvero la Scuola Normale) ci troviamo immersi nella Pisa rinascimentale, la Pisa medicea, che per mezzo della Piazza dei Cavalieri ci parla dell’Ordine Militare di Santo Stefano, antico protettore dei mari dell’occidente dalle prepotenze turchesche, ordine con una storia ricca di imprese mitiche e nella cui chiesa (che si apre su questa piazza) sono conservate prede belliche, come lr bandiere turche dei secoli XVI e XVII, e parti di antiche galere dell’ordine stefaniano. Da questa piazza torniamo ai lungarni per parlare delle tre tradizioni storiche e folcloriche che fanno battere il cuore dei pisani: il Gioco del Ponte (che si disputa sul Ponte cdi Mezzo), la Luminara di San Ranieri (che la notte del 16 giugno illumina tutti i palazzi) e le Regate delle Antiche Repubbliche Marinare. Cultura e identità sono davvero le cifre intorno alle quali Pisa si mostra ai suoi cittadini e al mondo.
Renato Guerrucci