San Ginesio

San Ginesio

San Ginesio, il borgo delle cento chiese sui Monti Sibillini

San Ginesio, che tutti conoscono per le sue cento chiese e per il suo ricco patrimonio artistico-religioso è denominato anche «il balcone sui monti Sibillini». Il colpo d’occhio quando si arriva è impressionante: il borgo è perfettamente inserito in una posizione magnifica, posizionato all’interno di uno dei parchi nazionali più belli che abbiamo in Italia. Nel 2021 viene inserito nel Best Tourism Village e questo piccolo comune marchigiano vince. San Ginesio, nei pressi di Macerata è stato valutato in base a nove aree di eccellenza: risorse naturali e culturali: promozione e salvaguardia delle risorse; sostenibilità economica; sostenibilità ambientale; potenziale turistico; infrastrutture; sicurezza. A San Ginesio, oltre alle bellezze artistiche quello che colpisce è la vista (tra il Monte Conero e il Mare Adriatico, fino al Gran Sasso che si intravede nelle belle giornate di sole). È turismo itinerante quello che approda a San Ginesio e la sua denominazione risale al X secolo (Castrum Sancti Genesi) passaggio dei Franchi di Carlo Magno dopo il rinvenimento in una chiesetta di campagna di un’immagine di San Genesio, attore pagano, convertito al Cristianesimo durante uno spettacolo satirico commissionato da Diocleziano e fatto poi martirizzare. Per tutti diventa il santo protettore degli attori. Nelle Marche il primo teatro fu costruito nel 1547 quando ancora giravano i comici dell’arte con le loro maschere lazzi e carrozze. Nel 2016 il paesino di San Ginesio è stato colpito da un forte terremoto che investì tutta l’Italia Centrale e Appenninica. San Ginesio per tutta risposta anche all’epidemia di coron virus inizia un prestigioso festival teatrale proprio in omaggio alle sue origini e al santo patrono, avviando ogni anno un cartellone con spettacoli di danza, teatro, musica, presentazioni di libri, maschere e commedia dell’arte. La settimana dedicata all’arte è proprio quella del santo protettore (25 agosto). È un progetto ad alto valore culturale legato all’arte del teatro che permette a questa comunità marchigiana di mettere da parte per un momento tutte le angherie del sisma e delle difficoltà per la ricostruzione e guardare non solo al panorama ma al futuro con una nuova opportunità di sviluppo turistico e culturale grazie all’attività teatrale. Il Ginesio Fest diretto dal giovane regista Leonardo Lidi è sparso in tutto il territorio del borgo e gli spettacoli, le residenze artistiche, i laboratori si riempiono di giovani attori che provengono dalle accademie nazionali e rivitalizzano in quei giorni d’estate la cittadina, la vivacizzano la sconquassano anche con la loro passione ed energia. Le Marche lo sappiamo, sono anche gastronomia, eccellenza culinaria e allora come non assaggiare, siamo in stagione, la polentona di San Ginesio: un piatto tipico prodotto con la pregiata farina di mais locale e servito in due modi, o con la carne al sugo (vitello, pollo, maiale) o in bianco con funghi e pecorino locale. Il vino da servire sarà il San Ginesio Doc. due tipologie di rosso, base e spumante. Il San Ginesio è un rosso di buona struttura, colore rosso rubino, odore caratteristico, sapore armonico e si sposa benissimo con la polenta. Dopo il pranzo vale la pena visitare la collegiata Pieve di San Ginesio con il suo magnifico portale in travertino di stile romanico. Qui, anticamente c’era quella formella dedicata all’attore santo con la sua maschera teatrale e un violino. Genesio, il martire artista che aveva osato sfidare il potere dell’Imperatore. [Francesco Sala]

[Foto Enrico Pighetti CC3.0]

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