Genius Loci e Prosecco: Valdobbiadene è culla di bellezza, di artigianato, d’identità veneta
Patrimoni immateriali dell’umanità sono quei beni che hanno una marcata valenza identitaria e una funzione culturale per le comunità. “Il vino, specialmente in Italia, è poesia della terra”, diceva lo scrittore e autore televisivo italiano, Mario Soldati. Chi è che, ad esempio, non conosce il Prosecco? È il vino più noto al mondo, il più cercato su Google e il più venduto, con 500 milioni di bottiglie immesse sui mercati di tutti i continenti del globo. Perché oltre ad essere l’anima di molti famosi cocktail, è la categoria di bollicine più popolare e alla portata di tutti. Un prodotto che nasce in un territorio incantevole, ricco di storia, cultura e tradizioni. Basti pensare a Valdobbiadene, ridente cittadina dell’Alta Marca Trevigiana, protetta ad occidente dal Piave, il fiume Sacro alla Patria. E che, ad oriente, vede stagliarsi le splendide colline vitivinicole, quelle del Prosecco. Tre anni fa l’Unesco ha inserito le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene nella lista dei paesaggi culturali da tutelare come patrimonio dell’umanità. «Il riconoscimento del massimo organismo mondiale per la tutela dei beni culturali consacra il lavoro di un intero territorio, il laborioso gioco di squadra, creato tra istituzioni, esperti, produttori e abitanti, per identificare e far apprezzare al mondo intero identità, valori e caratteristiche di un paesaggio plasmato dall’attività agricola e che si è conservato integro e autentico attraverso i secoli. Aver realizzato questo sogno, e averlo fatto insieme, esalta la gioia della vittoria». Così all’epoca il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. Ma Valdobbiadene non è solo Prosecco. È molto di più. Artigianato, ambiente e architettura. È Genius loci. Con le sue chiese e le ville venete. Con i suoi percorsi naturalistici da percorrere a piedi o in bicicletta tra boschi e borghi, colline e vigneti, cantine e casolari. Per un cammino ideale che porta cuore ed emozioni verso angoli ancora sospesi nel tempo, racchiusi tra terra, acqua e cielo, attraversando luoghi contraddistinti da piccoli e grandi tesori d’arte. Una culla di bellezza.
Alessandro Benigno