Fabrizio Fonte: «A Custonaci devozione, storia, paesaggio e identità»

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Il panorama mozzafiato di Custonaci

La cittadina siciliana ha meraviglie culturali e naturali che appartengono al mondo intero. Ce le racconta il Sindaco

Custonaci città del marmo e borgo turistico e naturalistico. Quali sono le attività di cui andate particolarmente fieri?

Il borgo di Custonaci, affacciato sulla baia di Cornino e incorniciato tra il Monte Cofano e il Monte Erice, offre uno dei paesaggi più affascinanti della Sicilia occidentale. Le sue acque cristalline, le falesie calcaree e la macchia mediterranea fanno da sfondo a un territorio dove la natura dialoga con la storia. La Riserva Naturale Orientata di Monte Cofano è un autentico scrigno di biodiversità, mentre le grotte preistoriche, come la celebre Grotta Mangiapane, raccontano un passato millenario, oggi restituito alla vita grazie al museo e al presepe vivente. Nel centro storico della cittadina, il Santuario di Maria Santissima di Custonaci custodisce una preziosa tavola del 1521 e accoglie ogni anno, ad agosto, il suggestivo Sbarco della Madonna, una rievocazione tra fede e tradizione. La devozione si intreccia nell’arte tra altari barocchi, sculture lignee o marmoree e pitture sacre. Custonaci è anche terra di sapori autentici, dove le cassatelle di ricotta, le busiate al pesto trapanese e i dolci della tradizione, come le celebri spince, si accompagnano a vini locali e prodotti dell’entroterra ad iniziare dall’olio d’oliva di alta qualità. Cuore economico della zona è, certamente, il marmo che da decenni viene esportato in tutto il mondo e che racconta una lunga storia di maestria artigiana e orgoglio locale.

La vostra città è anche un importante centro per il culto della Santissima Vergine. Cosa rappresenta per voi?

La devozione alla Madonna di Custonaci è da sempre un profondo sentimento di fede, che si caratterizza per le forti emozioni che tradizionalmente coinvolgono spiritualmente i devoti. Lo storico delle religioni Mircea Eliade sosteneva, infatti, che il tempo delle feste tradizionali, come quella ad esempio dedicata alla Vergine di Custonaci, è un tempo sui generis, essenzialmente diverso dal tempo ordinario ed individuava nel termine «ierophanie» la «manifestazione del sacro». Attorno a questo concetto, ad iniziare dal leggendario arrivo a Cala Bukuto della sacra Icona, tutte le celebrazioni, a partire dalle partecipate e sentite processioni che percorrono le principali vie cittadine ed i luoghi simbolo, trasudano in effetti di una consolidata sacralità. Lo stesso titolo di «Civitas Mariae» rientra a pieno nella forte ed ultrasecolare devozione mariana, che caratterizza da sempre la città di Custonaci.

Quali sono i progetti per il futuro?

Su tutti spicca quello che vede la Città di Custonaci puntare all’iscrizione nella lista del patrimonio mondiale Unesco per il paesaggio culturale. Il report è stato, infatti, presentato lo scorso mese di maggio a Roma nella sala Spadolini del Ministero della Cultura. L’identificazione, la protezione, la tutela e la trasmissione alle generazioni future del patrimonio culturale e naturale di tutto il mondo rientrano proprio tra le missioni principali dell’Unesco. Nel nostro caso l’eccezionale valore universale è riscontrabile nell’area che comprende la Riserva Naturale Orientata di Monte Cofano, il borgo marinaro di Cornino e, in particolare, la Grotta Mangiapane, che è sempre stata al centro delle attività dell’uomo, dal Paleolitico superiore fino ai giorni nostri, rendendo in effetti questo luogo un unicum nel suo genere. Tant’è vero che, nel corso dei decenni, è stato abbondantemente studiato, sia dal punto di vista archeologico che da quello etnoantropologico, anche a livello internazionale. Per la proposta di candidatura la Città di Custonaci ha avuto il supporto dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, del Parco archeologico di Segesta, dell’Università Kore di Enna, del Libero consorzio comunale di Trapani, dell’Unione dei comuni Elimo-Ericini, del distretto turistico Sicilia occidentale e del Club per l’Unesco Trapani.

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