Giorgio Forattini e la democrazia della satira

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Era nato a Roma nel 1931 Giorgio Forattini ed è stato uno dei primi a fare satira politica in Italia. Nel 1971 le sue prime vignette sono apparse su Paese Sera, poi la collaborazione con Panorama e La Repubblica. Qui la sua famosa rubrica Satyricon. Ci ha lasciato all’età di 94 anni.

“Con la scomparsa di Giorgio Forattini perdiamo un grande artista di genere che ha dedicato il suo talento di disegnatore alla satira. Forattini ha saputo inventare stereotipi efficaci da raffinato interprete delle dinamiche politiche”. Questa la nota del Ministro della Cultura Alessandro Giuli. Come copywriter Forattini tra il 1960 e il ’70 ha creato diverse campagne per l’Alitalia e la FIAT. È stato direttore per qualche mese del giornale satirico Il Male (quello dei falsi titoli di giornale con Ugo Tognazzi capo delle Brigate Rosse per intenderci).

Il 30 dicembre del 1999 riceve una querela per una vignetta che ritraeva l’allora presidente Massimo D’Alema intento a sbianchettare dei nomi dall’archivio della Commissione Mitrokin, quella presieduta da Paolo Guzzanti che doveva far luce sulle porosità e influenze del KGB, servizio segreto sovietico, nel nostro Paese. Dopo quell’episodio lascia La Repubblica diretta da Ezio Mauro e va alla Stampa di Torino. Collaborerà anche al Giornale: “la Sinistra non ama la satira quando le è rivolta contro”.

Forattini ebbe problemi anche con il Vaticano: nel 1982 fa una vignetta con Giovanni Paolo II e Solidarnosc polacco. Ricorderemo sempre Craxi volitivo con gli stivaloni mussoliniani o Gamba di Legno, Spadolini nudo con la piccola foglia d’edera sul pube, Giuliano Amato Mickey Mouse, Prodi vestito da suora, Andreotti crocefisso al centro fra i due cugini Salvo con la scritta sulla croce: “Salvo, comunque”. Berlusconi col sorriso a 32 denti. Il tratto inconfondibile di Forattini ha lasciato un segno indelebile tra la Prima e la Seconda Repubblica.

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