Gli Oliver Onions, i re delle colonne sonore

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Guido e Maurizio De Angelis, in arte “Oliver Onions”: dai telefilm come Sandokan alla magica coppia Bud Spencer e Terence Hill per i quali hanno realizzato sedici colonne sonore, fino agli indimenticabili anime degli Anni ’80

Gli eroi delle sigle di una tivù che non c’è più. “Corri, ragazzo, vai e non fermarti mai. La notte scenderà, il freddo arriverà! Ma non pensare che tutto sia contro te, c’è l’amore e il sole giallo sorriderà”. Chi non ricorda la sigla di “Orzowei”, il telefilm (così era chiamato) trasmesso da Rai 1 nel 1977? Oppure “Corre il treno, corre nella notte va e volerà nel blu fra luna e stelle. Un ragazzo coraggioso partirà, troverà la verità e vincerà!” altra sigla cult della serie anime “Galaxy Express 999”, di Leiji Matsumoto.

Tutto è cominciato con “Un vecchio macinino”, ma quant’ acqua è passata sotto i ponti?

Tanta. Avevamo un gruppo, suonavamo il beat a Riccione, Rimini, al Piper Club, e già che hai citato il nostro primo disco ti do uno scoop da mettere nei tuoi archivi: sai chi era l’arrangiatore scelto da Vincenzo Micocci, il discografico, per fare quel primo 45 giri? Stelvio Cipriani.

Fantastico. Cipriani anche fece la musica di “Dov’è Anna?” una serie tv che all’epoca si chiamava “sceneggiato”.

Con “Anonimo Veneziano” è diventato uno famosissimo nel tempo, però era anche lui un ragazzino agli inizi.

Come è cominciata l’avventura magica delle colonne sonore?

Abbiamo cominciato con “Per  grazia ricevuta” di Nino Manfredi. Avevamo già fatto con lui un arrangiamento di “Tanto pè cantà” al Festival di Sanremo, con Maurizio che dirigeva l’orchestra e lì cominciò un’amicizia con Nino. Noi non avevamo mai fatto colonne sonore, però con la faccia come il… quel travertino lì (ride) abbiamo detto “Certo!, come no”, sembrava una cosa logica, no?

Ma nel periodo d’oro come facevate a realizzare 10, 15, 20 colonne sonore all’anno?

Diciamo che spesso erano generi differenti per cui non c’era la molta possibilità di sovrapporci come stile, insomma, facevamo dai film brillanti a quelli che poi venivano definiti poliziotteschi o film in costume, insomma, lavoravamo molto perché ci veniva richiesto, non rifiutavamo ovviamente, eravamo agli inizi e cominciavamo ad avere anche il nostro studio di registrazione.

Sandokan vi ha cambiato la vita?

Beh sì, anche se avevamo già fatto cose con Terence Hill e Bud Spencer, ma quando è arrivato Sandokan, è stato un grosso successo per cui è andato in  molte nazioni del mondo e quindi noi seguitavamo a scrivere colonne sonore con annessi brani cantati  spesso da noi con nomi diversi perché nessun artista pubblicava più di uno o due dischi l’anno, noi facevamo dieci cose e non poteva essere lo stesso artista a farle tutte e dieci, eravamo sempre noi ma con nomi diversi. Ogni tanto qualcuno  riconosceva lo stile o il timbro vocale, insomma cercavamo di camuffare un po’, però l’esigenza era questa  perché le case discografiche, noi stavamo con la RCA all’epoca, non volevano che inflazionassimo  il mercato. Una case discografica non può uccidere un prodotto mettendone immediatamente un altro quando il primo non è ancora sfruttato, anche perché poi le radio fanno la scelta, dobbiamo trasmettere insomma un disco degli Oliver Onions, insomma trasmettiamo questo e non quest’altro. Invece se sono due nomi diversi magari trasmettono tutti e due.

E cosa mi dite di Furia cavallo del West che beve solo caffè?

Beh questo uscì cantato da Mal, con le parole di Albertelli e noi come Guido e Maurizio De Angelis ci siamo occupati dell’orchestrazione. Sai chi è che canta il lato b, la versione con la voce del papero? Douglas Meakin che è stato un preziosissimo collaboratore. Che chicche che saltano fuori oggi. E’ stato bravissimo a fare quella cosa, sembra davvero Donald Duck.

Negli anni 90, avete fatto “Il Maresciallo Rocca”. Come avete vissuto il cambiamento delle produzioni musicali per una tivù che stava cambiando?

Erano già cambiati i tempi, era cambiata la televisione. Ma in quel caso ci è stato richiesto di fare semplicemente un lavoro di colonna sonora, di soundtrack adeguato allo stile e al sapore della serie, che era un giallo, però con un pizzico di commedia dentro, perché il regista, che era Giorgio Capitani, voleva anche un’accentuazione particolare per i momenti familiari di Proietti. Adesso non ricordo se nella storia c’erano due o tre figli di mezzo e comunque c’erano questi momenti in cui emergeva la commedia, poi altri momenti in cui c’era l’azione vera e propria e ci è stato richiesto proprio di fare una cosa ben precisa e siamo stati molto contenti perché ha avuto un grandissimo successo. Pensa che lo stesso Proietti era restio a fare il prosiego, aveva il timore di rimanere legato al personaggio del Maresciallo.

Per i collezionisti e i nostalgici, c’è un album che si chiama “Future Memorabilia” in doppia versione vinile pop-up limited edition e cd tradizionale con booklet. Gli Oliver Onions si sono divertiti come due bambini nelle dieci tracce del disco che contiene, tra le altre canzoni, una versione di “Sandokan” con Claudio Baglioni, la mitica “La La La La Lalla (Coro Dei Pompieri)” featuring Elio e le Storie Tese, “Banana Joe” con Bud Spencer e “Sheriff” insieme a David Hasselhoff.

Bravi Guido e Maurizio De Angelis! Adesso aspettiamo il volume 2, magari con “Rocky Joe”, “S.O.S. Spazio 1999” e anche il gatto spaziale “Doraemon”. Miao!

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