“Si nasce nella vita, si va avanti con gli anni. Questa è la vita. Non vedo cosa potrebbe essere. Io non penso mai a queste cose qui, perché la vita è bella comunque. Qualsiasi età tu abbia, la vita è bella soprattutto se sei sposata, se hai dei figli, e puoi vivere la tua vita attraverso quello che fanno i tuoi figli. La vita continua. Non c’è un momento in cui mi dico ‘son passati gli anni, adesso che faccio?’ Mai, mai. Non l’ho mai fatto. Forse è una forza questa. Però la vita è bella, comunque, a qualsiasi età”.
È così che Sophia Loren ha risposto alla domanda sul rapporto col tempo. Una filosofia di vita che ha portato l’icona del cinema italiano all’età di novant’anni tra arte, spettacolo, fama successo ma anche dolori. Una vita difficile sin dall’infanzia e un amore “sbagliato” per l’epoca, quello con Carlo Ponti.
Sophia Loren, nata nel 1934, prima di diventare una diva del cinema, era Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone. Figlia di Romilda Villani, insegnante di pianoforte, e di Riccardo Mario Claudio Scicolone, immobiliarista. Il padre, nonostante riconobbe la paternità della bambina, rifiutò sempre di sposare Romilda, che per le difficoltà economiche fu costretta a trasferirsi con la figlioletta da Roma a Pozzuoli, dove Sofia trascorse l’infanzia e i primi anni dell’adolescenza. Una gioventù vissuta durante la Seconda guerra mondiale, tra bombardamenti, fame e miseria.
Uno scenario di morte e indigenza in cui la piccola Sophia troverà conforto proprio nei cinema di Pozzuoli, dove cercava rifugio dai raid aerei tra sogni e speranza. Un sogno che inizia a prendere forma quando la Loren, a soli 15 anni, vince il suo primo concorso di bellezza. La svolta arriva nel 1951, quando la giovane incontra il produttore Carlo Ponti che la nota a un concorso di bellezza, dove lei era ospite. Tra i due nasce una storia d’amore nonostante la differenza di età e il matrimonio di lui.
Carlo Ponti riuscirà a ottenere il divorzio in Messico nel 1956, sposando per procura l’attrice l’anno dopo, scatenando un vero e proprio scandalo. Infatti, in Italia sono accusati di bigamia e la coppia nega di essere sposata. Solo nel 1965 Ponti ottiene il divorzio dalla prima moglie e l’anno successivo sposa Sophia in Francia. Dalla loro unione nascono due figli: Carlo ed Edoardo. Un amore che durerà fino alla morte del marito nel 2007.
Nonostante le malelingue e gli ostacoli, la carriera della Loren decolla iniziando dalle sue celebri commedie come L’oro di Napoli. Segue Peccato che sia una canaglia, dove incontra per la prima volta Marcello Mastroianni col quale realizzerà numerosi film. Sempre nel 1954 girerà Miseria e nobiltà di Mario Mattoli, con Totò. Ma il talento di Sophia non si ferma alla commedia. Infatti, nel 1956, ricoprirà il suo primo ruolo drammatico in un film diretto da Mario Soldati, La donna del fiume. Con il film La ciociara arriva la definitiva consacrazione come attrice all’età di 25 anni. Un’interpretazione che porterà la Loren a ricevere il Premio Oscar, la Palma d’oro a Cannes, il BAFTA, il David di Donatello e il Nastro d’argento. Un’altra interpretazione rimasta nella storia del cinema italiano è quella di tre donne: Adelina, Anna e Mara in Ieri, oggi, domani, nel 1963. In particolare, nel ruolo di Mara è rimasto celebre lo spogliarello di fronte a un sognante Mastroianni.
Per questi ruoli la Loren riceverà il David di Donatello come migliore attrice protagonista. Del 1964 è invece Matrimonio all’italiana, tratto dalla commedia Filumena Marturano di Eduardo De Filippo. Nel 1969 realizza I girasoli, con Mastroianni e diretto da De Sica, ricevendo un altro David di Donatello come miglior attrice protagonista. Nel 1974 riceverà il suo quinto David di Donatello per la sua interpretazione nel film in Il viaggio insieme a Richard Burton. Nel 1977 è la volta del film Una giornata particolare di Ettore Scola, in coppia con Mastroianni, vincendo il sesto David di Donatello. Nel 1991 riceve il Premio Oscar onorario consegnatole da Gregory Peck, che a sua volta lo aveva ricevuto dalla Loren nel 1963.
Nel 2010 Sophia interpreta sua madre Romilda nella miniserie “La mia casa è piena di specchi”, ispirata al romanzo autobiografico della sorella Maria Scicolone. L’11 maggio 2021, ricevendo il David come migliore attrice protagonista; accompagnata sul palco dal figlio e regista del film Edoardo, diventa, a 86 anni, ufficialmente l‘attrice più anziana ad aver vinto il David di Donatello per la migliore protagonista.
Una vita iniziata tra la fame e la guerra costellata di premi, successi, fama ma anche difficoltà e cadute. Eppure, eccola qui, una delle donne più affascinanti e di talento del cinema che continua a vivere la sua passione, perché “qualsiasi età tu abbia, la vita è bella”.

















