Torna a rivivere la Basilica di San Benedetto a Norcia

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Parte oggi, 30 ottobre, il ciclo di eventi che celebrano la riapertura della Basilica di San Benedetto di Norcia, gravemente danneggiata dal terremoto del 2016 che ne provocò il crollo della navata centrale e del campanile settecentesco. Simbolo della cittadina umbra, che ha dato i natali al Santo eponimo, la chiesa è risorta “com’era, dov’era” dopo tre anni e dieci mesi di lavori. Dando ascolto agli auspici della stragrande maggioranza della popolazione norcina, non sono state apportate sostanziali modifiche all’estetica del tempio, che secondo alcuni avrebbe dovuto essere ricostruito con interventi modernisti (si parlava di una gigantesca vetrata al posto delle sezioni demolite, fra l’altro).

Scampato dunque il pericolo di un intervento decostruzionista, la chiesa ora si presenta quasi identica nelle sue forme esteriori, al netto delle soluzioni ingegneristiche individuate per implementare la sua resistenza antisismica a eventuali eventi analoghi che possano verificarsi nel futuro. Il lavoro di ricostruzione avrebbe impiegato per almeno il 40% gli stessi materiali recuperati dal crollo delle strutture, con un lavoro certosino di catalogazione e vaglio, segno dell’amore che il nostro popolo ha per le sue ricchezze architettoniche.

Le celebrazioni partono oggi con la piantumazione di un olivo simbolo di speranza e rinascita alla presenza delle scolaresche, visite, conferenze e concerti.

L’acme delle celebrazioni sarà domani, 31 ottobre, con la solenne messa di Dedicazione presieduta dall’arcivescovo Renato Boccardo e preceduta dal corteo civile storico, dei gonfaloni e dei Comuni. Sabato 1 e 2 novembre, oltre alle messe in Basilica, la chiesa sarà meta di visite guidate a numero chiuso, spettacoli e concerti.

La presentazione della fine dei lavori si è tenuta lo scorso 7 ottobre alla presenza della presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, del sindaco di Norcia, Giuliano Boccanera, dell’AD dell’Eni Servizi, Ledvin Zardin, e con il commissario straordinario di Governo alla ricostruzione, Guido Castelli, in videocollegamento da Roma.

I lavori per la ricostruzione della Basilica di San Benedetto a Norcia hanno avuto inizio il 16 dicembre del 2021, sono stati suddivisi in due lotti funzionali, il primo dei quali ha visto la consegna dei lavori con tre mesi di anticipo sulla scadenza prevista, mentre il secondo ha registrato, oltre alle maestranze della ditta Cobar che hanno eseguito i lavori, la partecipazione fattiva dell’Eni Servizi. I fondi per la sua ricostruzione sono giunti per 6 milioni di euro dalla Commissione europea, per 4 milioni dalla struttura commissariale post sisma e 5 milioni dall’Eni, che ha ricoperto il ruolo di sponsor tecnico.

«La riapertura della Basilica di San Benedetto – ha dichiarato l’arcivescovo Renato Boccardo – deve essere innanzitutto un messaggio di speranza per quanti ancora sono fuori dalle loro abitazioni, il messaggio che le macerie non avranno la meglio e che la vita e la socialità stanno ripartendo. Testimonia inoltre come l’unione faccia la forza, mettendo insieme competenza, volontà, passione ad un unico fine. Quando le istituzioni collaborano tra loro, e con i privati, si riescono a centrare anche gli obiettivi più ambiziosi. Rimette infine al centro dell’attenzione dell’intero continente europeo il messaggio di San Benedetto, quell’“Ora et labora” che collega spiritualità e operatività, proponendo un’unità autenticamente umana, che supera i soli aspetti economici o politici».

«La data che segnò la scossa più forte, quella che determinò davvero il crollo della Basilica – ha spiegato la presidente della Regione Stefania Proietti – diventa la data della rinascita, diventa la data di riapertura, una data ambiziosa, che poco meno di un anno fa ci siamo posti con l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, come traguardo da raggiungere. Posso dire che in questi 10 mesi non ho mai dubitato che ce l’avremmo fatta, grazie al lavoro straordinario fatto dalle donne e dagli uomini del nostro Ufficio Speciale per la Ricostruzione, gli ingegneri Gianluca Fagotti e Stefano Nodessi, da quanti hanno lavorato senza sosta e grazie anche alla presenza costante in loco della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, che ci ha permesso di volta in volta di superare celermente i passaggi autorizzativi che si rendevano necessari. Si tratta di una rinascita che premia la straordinaria resilienza della popolazione colpita – ha proseguito la presidente Proietti – che dà un segnale forte per la ripartenza completa del turismo e dell’economia locale e che segnerà un’ulteriore accelerazione anche sul fronte della ricostruzione privata. Non siamo al termine chiaramente, ci sono ancora tante case da ricostruire, ci sono tante persone che devono riconquistare la loro vita, c’è la scuola che deve essere terminata, ci sono i luoghi della vita, della socialità, dello sport, ma ora stiamo lavorando con una velocità che non avevamo. Siamo certi che dal 30 ottobre questa velocità aumenterà ancora perché noi vogliamo arrivare al prossimo anno, a 10 anni dal sisma, con la maggior parte dei lavori conclusi. Si tratta di una ricostruzione esemplare sotto il profilo della celerità e della sicurezza, che vuole significare l’attenzione che la mia giunta sta dando a questa e a tutte le altre aree interne della nostra regione, che non saranno lasciate indietro, ma anzi valorizzate con le loro caratteristiche e aspetti peculiari”.

«Non abbiamo solo recuperato la Basilica – ha confermato in videocollegamento il commissario straordinario Guido Castelli – l’abbiamo restituita alla comunità più solida e più sicura, grazie alle competenze professionali in campo, prodotte anche dalle università umbre. Non ricostruiamo dov’era e com’era, noi costruiamo meglio: questo è il messaggio che diamo non solo in riferimento alla Basilica, ma a tutte le 1.200 chiese e uffici di culto che stiamo via via riparando, avendo cura di rispettarne il pregio, ma anche di assicurarne la solennità. In questi giorni sta andando in discussione il riconoscimento di Umbria e Marche come Zona economica speciale e sono sicuro che quanto verrà previsto sarà in grado di accompagnare la ricostruzione e la ripresa economica della Valnerina e delle tante aree interne che caratterizzano le due regioni».

«Come primo cittadino di Norcia – ha dichiarato il sindaco Giuliano Boccanera nell’illustrare il ricco panorama di eventi che accompagneranno la riapertura – ho l’onore di restituire ai nursini la loro Basilica, ma oltre ad essa, nel giro di un anno, completeremo anche i lavori della sede del Comune e del teatro cittadino. Con la speranza di riportare presto tutti i nostri figli nelle loro case. Per noi questo è fondamentale: spingere la ricostruzione privata e ritornare a vivere completamente la nostra città».

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