I Festival delle Città Identitarie al posto delle Feste dell’Unità

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Al via la seconda giornata della conferenza programmatica di FdI ITALIA, ENERGIA DA LIBERARE al Milano Convention Centre, dove relatori istituzionali , imprenditori, giornalisti e personalità della cultura italiana hanno declinato i concetti di indipendenza, libertà e crescita.

Nella Sala Amber del MiCo spazio al tavolo tematico “La terra dei padri” con Edoardo Sylos Labini direttore di CulturaIdentità, Sandro Pappalardo, consigliere ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo), Nerina di Nunzio, imprenditore e docente universitario, moderato dagli onorevoli Monica Ciaburro e Antonio Iannone.

Se è vero che ogni processo economico trova origine nella terra, allora agricoltura, biodiversità e sistemi produttivi non possono che essere una miniera inesauribile del Made in Italy. Investire sulla nostra fonte imperitura di energia, il nostro patrimonio artistico, culturale e paesaggistico diventa allora più che mai un imperativo.

Con una breve relazione sullo stato del turismo in Italia, Sandro Pappalardo ha puntato i riflettori sulla necessità di parlare non più di turismo, ma di turismi: il nostro Paese offre una moltitudine di possibilità turistiche grazie a una forte differenziazione e specializzazione e questo vuol dire soprattutto che dobbiamo saper promuovere anche presso nuovi paesi l’offerta turistica del nostro Bel Paese. Nerina di Nunzio ha poi sottolineato l’urgenza di comunicare la bellezza d’Italia attraverso i giusti strumenti di marketing, stando al passo coi tempi.
Ogni km d’Italia con le sue chiese e cattedrali, musei e migliaia di Km di coste, è un’opera d’arte da scoprire e rappresenta da sempre un volano economico per la ripresa di questo Paese, non vederlo sarebbe sintomo di miopia. Come ha detto Edoardo Sylos Labini nel corso del suo intervento, il nostro obiettivo ideale è riscoprire un volto inedito dell’Italia, come un grande Festival continuo delle sue eccellenze, risorse culturali ed enogastronomiche: anche per questo è nato il nostro movimento culturale, un progetto che aggrega nella rete di Culturaidentità i migliori intellettuali, artisti, imprenditori, primi cittadini e giornalisti italiani: è ora infatti che in modo particolare il centrodestra metta da parte il presunto senso di inferiorità verso la sinistra si schieri dalla parte della Cultura. E’ l’economia della bellezza: musei, cinema, teatri possono godere di un potentissimo indotto, in primis rappresentato dal turismo, al punto che un qualsiasi evento culturale opera come un potenziale propellente. L’indotto del turismo è il 13% del PIL, ma questa percentuale può crescere a dismisura grazie all’effetto moltiplicatore sortito dalla cultura, dai territori, dalle tradizioni. Per questo CulturaIdentità ha creato negli ultimi anni la Rete delle Città Identitarie, volta a creare un nuovo circuito di promozione che racconti l’identità storica, culturale ed economica delle città italiane aderenti, con articoli e approfondimenti attraverso strumenti promozionali come il nostro mensile cartaceo, un web-magazine e una pagina dedicata settimanalmente sul quotidiano Il Giornale e sul sito ilgiornale.it. E in più un Festival nazionale come il Festival di CulturaIdentità, che quest’anno giungerà alla quinta edizione, con il sogno (non troppo lontano) che un giorno questi possano soppiantare le polverose Feste dell’Unità. In un mondo globalizzato il vero obiettivo è quello di creare una rete che faccia conoscere all’esterno, attraverso simboli identitari, le proprie peculiarità territoriali, e un grande passo in avanti in questo senso è stato fatto con la creazione della Fondazione delle Città Identitarie, per garantire una fisionomia istituzionale al progetto di CulturaIdentità, che verrà lanciata nei mesi venturi con un numero speciale del mensile cartaceo.

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