Vogliono pagare il caffé con il pos ma intanto prendono mazzette dal Qatar

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Foto diffusa dal quotidiano belga Le Soir con le mazzette sequestrate: tagli da duecento, cento, cinquanta e venti euro

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“Chi parla di umanità cerca di ingannarti”, la frase di Carl Shmitt è l’espressione migliore per riassumere l’ennesimo scandalo che ha travolto esponenti di spicco della sinistra italiana ed europea.

Con il caso di Soumahoro pensavamo davvero di aver toccato il fondo, ma i progressisti nostrani hanno la capacità di scavare sempre più in fondo. Lo scandalo questa volta è di dimensioni enormi ed arriva dai vertici dell’Eurotower: la vicepresidente dei Socialisti Europei, Eva Kaili è accusata di aver ricevuto tangenti per oltre 750mila Euro, e l’ex deputato del PD e sindacalista Antonio Panzeri, colto con 600 mila Euro (in banconote da 20 e da 50 ): entrambi sono stati arrestati dalla polizia belga, più altri collaboratori ed assistenti parlamentari. “Vogliono pagare il caffè col Pos, ma intanto le mazzette da 600mila Euro le preferiscono in cash” come ricorda Max del Papa.

E pensare che l’ex deputato del PD nel febbraio di quest’anno difendeva il governo del Qatar con un lungo e vergognoso post sulla home page della “Fight Impunity” l’Ong di cui è presidente. Un report che oltre a minimizzare sui morti nei cantieri dei Mondiali, indicava il Qatar come l’unico paese ad aver fatto “passi avanti” sul terreno dei diritti umani. Non diverso anche l’endorsment della bellissima vicepresidente del Parlamento Europeo, che sosteneva l’impegno del Qatar. Adesso capiamo il motivo di tanto prodigarsi per il paese del Golfo.

Il padre della Kailli è stato fermato all’aeroporto mentre cercava di fuggire come nei migliori film di Hollywood, mentre durante le perquisizioni nella casa di Panzeri venivano rinvenuti 600mila Euro in contanti, con coinvolgimento di moglie e figlia, per le quali è stato emanato un mandato di arresto.

Alla sinistra Italiana, da settembre in poi va tutto storto: prima lo scandalo delle cooperative di Soumahoro, adesso uno tsunami dalle proporzioni bibliche si abbatte sui paladini dei diritti umani. Si dirà che la corruzione riguarda gli uomini e non i partiti politici e le idee che rappresentano, ma la cadenza e la recidività dei politici progressisti ha davverato superato la soglia di guardia; soprattutto per chi un giorno e l’altro pure, non perde occasione per rivendicare una superiorità morale e culturale. In questo caso sarà un pò più difficile convincere l’opinione pubblica che si tratta di “casi isolati”, soprattutto se lo scandalo riguarda tangenti ricevuti dal Qatar, dove è ancora in corso il Mondiale più discusso della storia. Nello scandalo tangenti qatariote sono finite diverse Ong, come la Fight Impunity e la No Peace Without Justice, fondata da Emma Bonino, il cui segretario generale Niccolò Figà-Talamanca, figurerebbe tra gli idagati. Nel febbraio scorso Panzeri affermava che il Qatar fosse “l’unico paese del Golfo ad imprimere una direzione evolutiva sui diritti umani” e più affidabile alleato della Nato”. L’istruttoria è partita dal giudice istruttore generale Michel Claise che scrive che “per diversi mesi gli investigatori della polizia giudiziaria federale hanno sospettato che un paese del Golfo, per influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo, ha pagato forti somme di denaro o offerto regali a soggetti che avevano una significativa posizione politica e o strategica nel Parlamento Europeo”. Ci domandiamo come mai nessun magistrato italiano non si è accorto di nulla, è guarda caso proprio quando ad essere coinvolto è un uomo in tutto e per tutto appartenente al mondo politico della sinistra. Intelligenti pauca. Ad uscirne a pezzi è l’autorità e la credibilità dei vertici della sinistra europea e a poco valgono le parole della Presidente Roberta Metsola che assicurerà chiarezza e mancanza di impunità per i responsabili del misfatto. Di certo, questa “Eurotangentopoli” è uno schiaffo alla miseria, ai morti in mare e a tutti quei poveracci morti per costruire gli stadi in Qatar

“Diteci chi siamo”

Mentre i Socialisti Europei sono scossi dal più grande scandalo di corruzione della storia del Parlamento Europeo, in Italia il PD in piena crisi di identità, prova a giocare la carta Elly Shlein, con una biografia che dice tutto sul volto globalista della sua candidata: cittadina svizzera di Lugano, bolognese di adozione, di padre ebreo askenazita, ricca sfondata e con i temi che sono tutto un programma sulla immagine “nuova” del Partito Sorosiano: femminismo, genderismo e difesa di ogni minoranza, eco- fondamentalismo, lotta alle destre che si scagliano contro i deboli. La segreteria del Nazareno ha anche lanciato un questionario rivolto ai suoi elettori che suona come un: “perfavore, diteci chi siamo”. Grande è la confusione sotto il cielo, mentre da Bruexelles arriva la tempesta perfetta con mazzette milionarie dal Qatar, che all’occorrenza diventa “paradiso del lavoratori”.

Io avrei un suggerimento che riprende quello di Fausto Bertinotti che intervistato da Myrta Merlino (altra campionessa del rispetto per i diritti dei lavoratori), ha proposto di sciogliere il Partito Democratico. Ebbene si, scioglietevi, ma non per i motivi indicati da Bertinotti, altro comunista al “cashmere”(oggi siamo prodighi di battute), ma perchè ormai non rappresentate più nessuno se non interessi elitari, siete ridotti a “cupola di potere” e dopo le maxi tangenti prese dagli sceicchi del Qatar, fatelo per direttissima; non se ne può più della vostra doppia morale, della vostra corruttela, delle vostre Ong che trafficano coi migranti, dei Saviano, delle Murgia, delle femministe alla De Gregorio e dei suoi editoriali deliranti in difesa degli scatti hot di Lady Soumahoro, della lotta al contante mentre alle multinazionali e alle Banche fate ponti d’oro. Fatelo per i morti del Qatar, anche se non ve ne frega niente e per voi valgono una valigia in contanti: estinguetevi.

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