L’ultima follia: l’Università europea di Fiesole cancella il Natale

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Arriva da Fiesole l’ultima follia delle cancel culture. Ce la regala il belga Renaud Dehousse, presidente dell’Istituto Universitario Europeo di Fiesole (Eui): sostituire le festività natalizie di denominazione cristiana con una inclusiva “Festa d’Inverno”.

Una mossa inquadrata all’interno di un “Piano per l’uguaglianza etnica e razziale dell’Eui” che in nome di una “serenità generale” sradica in scioltezza quelli che sono i valori sacri e fondanti della cultura italiana e cristiana.

Perché in nome della famigerata “inclusione” veramente a tutto si pensa: dall’eliminazione del crocifisso nelle scuole, al maiale nelle mense, ai presepi, le recite ed ora perfino alla festa simbolo del credo cristiano: il Natale. Un’inclusione che vuole il credo altrui tutelato, ma quello italiano sradicato e rinnegato. Che vuole l’accoglienza delle fedi e tradizioni altrui, tramite la cancellazione di quella propria. Un vero e proprio paradosso. L’ipocrisia più totale in nome di un’ideologia che vede l’Occidente adattarsi e piegarsi ai dettami di chi, dall’altra parte invece, non ha alcuna intenzione di tendere la mano a quella stessa inclusione che tanto si agita per lei.

“Ma come si può parlare di rispetto altrui se non si rispetta in primis l’identità propria?” denuncia Silvia Sardone, eurodeputata della Lega. O come nel caso delle altre culture – diciamo noi – se non rispettano l’identità del paese che le ospita?

Ancora una volta il politicamente corretto si fa paladino di un’ideologia, quella della cancel culture, che se continuerà così, diventerà presto teatro di sostituzione etnica. Storia, cultura, tradizione, tutto velocemente negato e annullato, per l’Istituto universitario europeo di Fiesole, in nome di un’inclusione che vuole accogliere chi a casa propria invece, le chiese e le croci le brucia senza nemmeno diritto di replica.

Tante dichiarazioni contrarie, da Fratelli di Italia, Lega, Forza Italia e anche Italia Viva. Fra queste, le parole del capogruppo di FdI al consiglio regionale della Toscana, Francesco Torselli: “Nella speranza di leggere quanto prima una nota in cui il professor Dehousse corregge la sua infelice esternazione, non ci resta che ricordargli che duemila anni di radici cristiane, non si cancellano con una circolare. Esattamente come il Natale che, piaccia o meno all’illustre accademico, non potrà mai essere cambiato, modificato, declinato, abolito”.

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3 Commenti

  1. Vediamo se il fenomeno prova a rinominare, per par condicio, anche il ramadan. Certamente no perché sa che potrebbe finire sgozzato. Solo un altro povero decerebrato.

  2. Trovo assurdo ke x inclusione si abolisca tutti in Italia x amore altrui. E il rispetto nostro dove va a finire? Aboliamo natale? Aboliamo il Ramadam, il capodanno cinese, il natale ebraico e ortodosso. Niente x nessuno allora si parla di inclusione. Così è solo accettare gli altri e affossare noi. No nn ci sto e nn capisco cosa si aspetta a scendere in piazza e di problemi oltre a questo ne abbiamo assai

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