Mariangela Preta: “Investire in cultura è identità, educazione, turismo e lavoro”

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Mariangela Preta è una delle figure più attive nella valorizzazione del patrimonio culturale calabrese. Direttrice del Polo Museale di Soriano Calabro e dei Musei civici di Pizzo, da anni lavora con passione per promuovere l’arte, la storia e le tradizioni del territorio. Nel corso della sua carriera le sono stati attribuiti numerosissimi premi e riconoscimenti per il suo impegno nella divulgazione del patrimonio culturale calabrese, a testimonianza del valore del suo contributo alla crescita culturale della regione. La sua attività si distingue per la capacità di coniugare tutela e innovazione: accanto alla conservazione delle opere, grande attenzione è rivolta a progetti didattici, iniziative culturali e percorsi digitali, con l’obiettivo di rendere i musei luoghi vivi e partecipati. Nello scorso giugno è stata insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica, un riconoscimento che premia il suo impegno costante a favore della Calabria.

Direttrice, quali sono le principali sfide nella gestione del Polo Museale di Soriano Calabro e dei musei civici di Pizzo?

La sfida principale è riuscire a coniugare tutela e innovazione. Da un lato c’è il dovere di preservare un patrimonio prezioso, dall’altro la necessità di renderlo vivo e accessibile, soprattutto alle nuove generazioni e ai visitatori provenienti da fuori regione.

Quali progetti recenti hanno riscosso maggiore interesse da parte del pubblico?

Le mostre temporanee dedicate agli artisti calabresi hanno avuto un grande seguito, così come i laboratori didattici con le scuole. Eventi che uniscono arte, musica e storia hanno attirato non solo studiosi ma anche famiglie e turisti.

In che modo i musei possono coinvolgere maggiormente i giovani e le scuole del territorio?

Credo molto nelle attività interattive: visite guidate con laboratori pratici, giochi educativi e percorsi digitali. I ragazzi devono sentire il museo come un luogo vivo, non come un posto “da studiare” e basta.

Secondo lei, la cultura può diventare un motore di sviluppo turistico ed economico per la Calabria?

Assolutamente sì. La Calabria possiede un patrimonio straordinario che può attrarre visitatori da tutto il mondo. Se valorizzata con infrastrutture adeguate e promozione intelligente, la cultura può diventare un volano di turismo sostenibile e di economia locale.

Qual è il ruolo della digitalizzazione e delle nuove tecnologie nella valorizzazione dei musei calabresi?

Un ruolo fondamentale. La digitalizzazione permette di raggiungere un pubblico globale, di offrire esperienze immersive e di conservare meglio le opere. È un investimento che rende i musei più moderni e inclusivi.

Negli ultimi anni, avete notato un cambiamento nel rapporto tra cittadini e patrimonio culturale locale?

Sì, c’è più consapevolezza. Sempre più persone partecipano agli eventi e mostrano orgoglio per il proprio patrimonio. Il museo sta tornando ad essere non solo un luogo di visita, ma anche di comunità.

In vista delle prossime elezioni in Calabria, che posto dovrebbe avere la cultura nei programmi politici?

La cultura dovrebbe essere un pilastro centrale, non un capitolo secondario. Investire in cultura significa investire in identità, educazione, turismo e lavoro. Non è una spesa, ma una risorsa strategica.

Se lei fosse il prossimo Assessore alla Cultura della Regione Calabria, quali sarebbero le sue prime tre priorità?

Innanzitutto creerei una rete di collaborazione tra musei, scuole e università, così da rendere la cultura parte integrante della formazione dei giovani. Poi investirei nella valorizzazione dei piccoli borghi, che custodiscono tesori spesso poco conosciuti. Infine, punterei su digitalizzazione e internazionalizzazione, per far conoscere il patrimonio calabrese ben oltre i confini regionali.

Come immagina i musei calabresi tra dieci anni?

Li immagino più interattivi, digitali e connessi, capaci di dialogare con il territorio e con il mondo. Vorrei che diventassero centri culturali a 360 gradi, non solo luoghi di conservazione.

C’è un messaggio che vorrebbe lanciare ai calabresi riguardo all’importanza di preservare e vivere la cultura?

La cultura è il nostro bene più prezioso. Difenderla significa difendere la nostra storia e la nostra identità. Ma soprattutto, viverla insieme significa costruire comunità più forti e un futuro più ricco di opportunità.

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