Linciaggio da Anni di Piombo contro Incoronata Boccia. L’UNIRAI insorge: “vittima di calunnie”

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La partecipazione di Incoronata Boccia, capo ufficio stampa RAI, all’incontro “La storia stravolta il futuro da costruire” organizzato dall’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) e dal Cnel, è costato alla giornalista un fuoco di fila di accuse e minacce, definite dal sindacato UNIRAI “brigadiste”. La giornata di lavori ha visto la presenza di docenti e giornalisti come Giuliano Ferrara (Il Foglio), Claudio Velardi (Il Riformista), Andrea Malaguti (La Stampa), Maurizio Caprara (Corriere della Sera), Stefano Cappellini (La Repubblica), Mario Sechi (Libero), Paolo Liguori (Mediaset), Giuseppe De Bellis (SKY), Franco Bechis (Open), Marco Ferrando (Avvenire) Alessandro Barbano (Altra Voce), Tommaso Cerno (Il Tempo).

“L’intervento della dott.ssa Boccia avveniva all’interno di un percorso articolato, che per il taglio trasversale che si è scelto di dare alla nostra iniziativa, favorendo un confronto ampio e autorevole ha dato spazio ad opinioni di diverso tipo, comprese quelle di chi ha raccolto in questi due anni voci che hanno sistematicamente criticato Israele e il governo accusato di massacri e genocidio” ha dichiarato Noemi Di Segni, presidente dell’UCEI.

La Boccia ha sostenuto che canoni ed etica di base del giornalismo siano venuti a mancare nei due anni del conflitto in corso, esprimendo solo rispetto al conflitto israelo-palestinese una incoerenza, a differenza di ciò che si è visto per altri conflitti – con similari limitazioni professionali.

Questa posizione è costata alla Boccia attacchi violenti, come l’accusa d’aver “negato crimini di guerra” e l’invocazione di “punizioni” nei suoi confronti. Il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico UNIRAI ha emesso una nota di solidarietà per la collega e di biasimo per il tentativo di censura e intimidazione subito da Incoronata Boccia.

UNIRAI esprime piena e incondizionata solidarietà alla collega Incoronata Boccia, Direttore dell’Ufficio Stampa Rai, oggetto in queste ore di attacchi personali, calunnie e veri e propri inviti alla punizione, in seguito a dichiarazioni manipolate e decontestualizzate. – scrive l’UNIRAI nel suo comunicato – Durante un convegno dedicato all’informazione nei teatri di guerra, la collega Boccia non ha mai negato le stragi di civili, ma ha correttamente richiamato la categoria al dovere di un giornalismo fondato sulla verifica e sulla contestualizzazione delle notizie, in linea con gli stessi principi ribaditi dal Washington Post, che ha recentemente ammesso errori di attribuzione del caso di cronaca da Gaza, le mitragliate sui civili inermi, citato da Incoronata Boccia.

È falso e diffamatorio sostenere che Boccia abbia “negato crimini di guerra”: le sue parole hanno denunciato la deriva di un’informazione spesso piegata a narrazioni unilaterali, ricordando che la prima vittima di ogni conflitto è la verità.
Gravissime, invece, le dichiarazioni pubbliche e i toni intimidatori con cui la relatrice ONU Francesca Albanese ha invocato “punizioni” e “indagini” contro una giornalista del servizio pubblico solo per aver espresso un pensiero critico. Un metodo inaccettabile, di sapore brigatista, che rievoca tempi bui e rappresenta un pericolo concreto per la libertà di stampa e per la sicurezza personale della collega.

UNIRAI annuncia che tutelerà legalmente e in tutte le sedi competenti la collega Boccia, chiedendo che le autorità competenti valutino la gravità di dichiarazioni che possono configurare un vero e proprio istigazione all’odio e alla violenza.
Allo stesso tempo, denunciamo il silenzio assordante di chi oggi tace di fronte a queste aggressioni, mentre non ha avuto remore nel difendere altre posizioni apertamente faziose e documentate come fake news diffuse da colleghi del servizio pubblico come Lucia Goracci, denunciata da numerose associazioni per la lotta all’antisemitismo.

UNIRAI sarà “scorta mediatica” per la collega Boccia e per chiunque venga minacciato per aver difeso la verità, l’etica professionale e il diritto di ogni giornalista a non piegarsi alla propaganda. Vergogna per chi usa le istituzioni o le organizzazioni internazionali per intimidire e delegittimare la libertà di pensiero.
Solidarietà a chi, come Incoronata Boccia, difende la dignità e la credibilità del giornalismo vero” conclude la nota del sindacato.

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