A Carpaneto Piacentino tra arte e scienza
Dall’aeropittura del futurista BOT al fisico Amaldi una vera Città identitaria
Per chi voglia fare una gita culturale, Carpaneto Piacentino sorge ai piedi delle colline sull’incrocio delle strade provinciali Piacenza-Lugagnano. La zona rientra nel percorso della Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini e della celebre Via Francigena, cioè quelle vie romee che dalla Francia portavano fino a Roma e la Puglia, con i porti d’imbarco per la Terrasanta: da Piacenza i pellegrini proseguivano lungo la via Emilia per Fiorenzuola d’Arda e Fidenza e risalivano la Val di Taro verso il valico dell’Appennino settentrionale attraverso il Passo della Cisa, un percorso che oggi possiamo fare tranquillamente anche in macchina. Ma ora veniamo al nome di Carpaneto Piacentino: non c’è un’ipotesi unica, anzi. La prima interpretazione fa derivare il nome da un particolare tipo di pianta molto simile alla betulla, il carpino, molto diffusa nella zona. Il primo documento che cita Carpaneto è del 25 settembre 758 e riguarda la vendita di un terreno boschivo di carpinus betulus (notare la comparsa di un termine che richiama la betulla). Del resto, lo stemma originale della città raffigurava proprio quell’albero insieme al castello di Carpaneto (originariamente della famiglia Scotti Douglas di Vigoleno e poi venduto al Comune, che oggi vi svolge le proprie attività amministrativa) e a un lago, popolato di carpe: e qui si affaccia la seconda ipotesi sul nome del borgo (Carpaneto viene anteposto a Piacentino a partire dal 1929). Ad ogni modo, a partire dal 1931 lo stemma della città raffigura soltanto il carpino, stemma riconosciuto ufficialmente dal Re d’Italia Vittorio Emanuele III. Ma c’è anche una terza ipotesi sull’origine del nome: Carpaneto potrebbe derivare dal termine latino carbonetum, cioè carbone. In effetti storicamente Carpaneto era una piazza di smercio di cereali e carbone. Ma (e questa è l’ultima ipotesi) Carpaneto/Carbonetum forse non deriva dal termine carbone, bensì dal cognome di colui che ne sarebbe stato il fondatore, tal M. Carbo, vissuto prima di Cristo e di cui non si sa molto (desumiamo l’informazione dal seguente testo a stampa: Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Tip. Ducale, PR, 1832-’34).
A Carpaneto si incontrano arte e scienza: nel Castello Scotti da Vigoleno sono conservate le aeropitture murali realizzate nel 1934 dal pittore futurista piacentino BOT (Barbieri Osvaldo Terribile), recentemente restaurate. Furono realizzate tra il 25 settembre e il 6 novembre del 1934, come documenta una nota di spese dell’Albergo Cavalletto di Carpaneto, che aveva ospitato Bot e sua moglie. Lo storico d’arte Ferdinando Arisi ha scritto che quelle di Carpaneto sono le uniche aeropitture murali di Bot ancora esistenti. E lo stesso paese di Carpaneto ha dato i natali a Edoardo Amaldi, celebre fisico italiano del XX secolo nonché membro del gruppo dei ragazzi di via Panisperna.
Emanuele Beluffi