Lerici

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Dal Golfo più futurista della Liguria, Lerici entra nelle Città Identitarie

Terra di poeti e naviganti, la cittadina possiede una ricca e antica storia

Lerici e i suoi borghi, ciascuno dei quali possiede un’identità a sé di cui gli abitanti sono profondamente orgogliosi, si trovano nel Golfo della Spezia, in Liguria, e possiedono una lunga storia di arte e di poesia, idealmente tenuta a battesimo dai versi del Sommo Poeta che per descrivere la ripidità delle coste del purgatorio prese ad esempio la costa ligure, citando proprio Lerici come uno dei due estremi geografici di riferimento (Purgatorio III, 49 – 51).
Non solo Dante, ma anche Petrarca, Shelley e Byron, D’Annunzio, Marinetti, Montale, Soldati (soltanto per citarne alcuni in ordine cronologico) hanno trovato ispirazione a Lerici, taluni addirittura casa e riposo. Molto si può dire anche sulla pittura, più in generale sull’arte e persino sulla filosofia di cui Lerici è stata in certo modo cornice, contesto e megafono.
Lerici è un ottimo esempio di paese marittimo della nostra Penisola, che grazie al mare come elemento fluido che chiama all’avventura e all’incontro ha saputo trovare nei secoli un suo equilibrio col mondo. A partire dal 2015, l’azione di rilancio socioeconomico e turistico messa in campo dall’amministrazione comunale ha favorito anche la riscoperta di quell’eredità storica fatta di artisti e poeti che in parte si era perduta. I due castelli arroccati sulla costa che sormontano, rispettivamente, Lerici e il borgo di San Terenzo sono stati valorizzati come luogo di esposizione artistica e palcoscenico per numerosi eventi. Spazi cittadini dimenticati sono stati recuperati e hanno accolto opere d’arte e concerti, facendo ritrovare al paese quel genius loci che sembrava aver perduto nei primi anni 2000.
Com’è noto, il Golfo della Spezia è stato amato dai futuristi per le sue caratteristiche di industriosa macchinazione che gli conferivano il fascino della lotta tenace tra tecnica e natura. Il “vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri incendiati da violente lune elettriche” che compare proprio nel manifesto del Futurismo del 1909 trovava un singolare parallelismo nella cantieristica militare del Golfo.
A partire dalla serata futurista che ebbe luogo alla Spezia il 16 maggio del 1914, Marinetti fu un assiduo frequentatore dei luoghi del Golfo, dove la presenza futurista portò nel 1932 alla creazione della Casa d’Arte, il primo edificio “lirico-funzionale” progettato dall’architetto Manlio Costa. Lì, si tennero mostre di arte futurista e aeropittura, e lo stesso Marinetti promosse l’istituzione di un “premio nazionale di pittura Golfo della Spezia” che favorì la realizzazione di tele dedicate a quei luoghi. Nella baia di Lerici, precisamente a ridosso della spiaggia della “Venere Azzurra”, Marinetti partecipò nel 1933 ad una serata di pittura e poesia, e non mancò di citare Lerici nel famoso Aeropoema del Golfo.
Cesare Crocini

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