I Festival delle Città Identitarie: le prime 11 tappe di passione e italianità

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Il festival 2024 a Pomezia. Foto Andrea Chiarucci, Studio Clic

Con la kermesse di Chioggia, appena conclusa, si celebrano ancora una volta grandi personaggi e luoghi meravigliosi della nostra provincia

È iniziata undici anni fa l’avventura del Festival delle Città Identitarie, nato come Festival di CulturaIdentità, un sogno coltivato per dare voce alle piccole, grandi storie d’Italia attraverso quella che è la sua spina dorsale: le città di provincia. Come direttore artistico e uomo di teatro ho voluto trasformare piazze e borghi in palcoscenici, celebrando l’identità dei nostri tesori spesso trascurati dal turismo di massa. Un’idea che è stata premiata dal pubblico, che ha sempre affollato le platee, dalle amministrazioni locali e regionali che hanno creduto nel progetto e l’hanno reso possibile, e infine anche dalle istituzioni, come il Ministero della Cultura quello del Turismo e il Centro per il Libro e la Lettura, che hanno sostenuto i Festival. Riviviamo così le undici tappe che hanno segnato questo viaggio, con i loro ospiti straordinari e i momenti che li hanno segnati.

I Edizione – 2018: San Vito dei Normanni (BR)

Tutto è iniziato a San Vito dei Normanni, in Puglia, nel cuore del Salento nel 2018. Fu una grande emozione aprire il sipario su quel primo evento, in una location splendida: il Castello Dentice di Frasso. Abbiamo raccontato le origini normanne del territorio nei giardini trasformati in un salotto culturale con tanti amici e volti noti della Cultura e dello Spettacolo italiano. C’erano l’attuale AD della Rai Giampaolo Rossi, Serena Bortone, Giusy Versace, il cantante Povia, l’attuale Direttore di Brera, Angelo Crespi, l’editore Paolo Pagliaro, l’onorevole Mollicone diventato poi Presidente della Commissione Cultura alla Camera, Guido Castelli oggi Commissario Straordinario per la ricostruzione dal sisma, Paola Radaelli presidente di UNAVI, l’imprenditore Arturo Artom e tanti altri. La comunità di CulturaIdentità animava già il dibattito culturale del Paese. Sul «Quotidiano di Puglia» scrissero che era «un omaggio alle radici del Sud», parole che ripagavano lo sforzo organizzativo. Era solo l’inizio, ma già si sentiva che stavamo costruendo qualcosa di unico.

II Edizione – 2019: La Spezia

L’anno dopo, il Festival è approdato alla Spezia, la città del Golfo dei Poeti, dell’Arsenale e dell’Aeropittura futurista. Non si poteva non invitare la nipote del fondatore del Futurismo, Francesca Barbi Marinetti, colonna del nostro movimento. Nella cittadina ligure quell’anno è nato il Premio Artisti in collaborazione con gli editori di arte Serradifalco che portarono più di 300 artisti sul territorio. Tra gli ospiti insieme al Sindaco Peracchini e all’allora Assessore alla Cultura Asti c’era anche un altro spezzino doc, il vice direttore del Giornale Francesco Maria Del Vigo poi Marcello Veneziani e Vittorio Sgarbi, firme del nostro Manifesto delle Città Identitarie. Ricordo le potenti parole di Vittorio: «Questo è un atto di resistenza culturale contro la globalizzazione». Con un bellissimo videomapping sulla facciata del Teatro Civico, gli occhi della gente della Spezia si illuminarono, segno che il Festival poteva parlare a tutti, ovunque.

III Edizione – 2020: Anagni (FR)

La pandemia del 2020 ha messo a dura prova il Paese, il teatro, la Cultura. Ma ad Anagni abbiamo deciso di non arrenderci. Mentre tutto chiudeva noi aprivamo la piazza ciociara dando un forte messaggio di libertà. A raccontare la Città dei Papi con me, oltre a tanti amici delle edizioni precedenti, c’erano il Cardinale Ruini, Alessandro Meluzzi e Diego Fusaro, lo scultore Jago, Gaetano Quagliariello e la cantante Alma Manera. Tra Arte e Fede abbiamo lanciato un grande messaggio di speranza nella città dello Schiaffo.

IV Edizione – 2021: Casale Monferrato (AL)

L’anno successivo il regime sanitario cominciava a cedere, e noi non s’è mollato neppure un centimetro: a Casale Monferrato il Festival ha celebrato l’amore per la Patria in una cittadina basilare per il Risorgimento italiano. In quei giorni si giocava l’Europeo di calcio e noi mettemmo lo schermo sul palco per vedere prima del Festival le partite della Nazionale. Abbiamo portato bene perché siamo diventati Campioni d’Europa. Nella città di Giovanni Lanza e Natale Palli ospiti dell’allora sindaco Riboldi (oggi Assessore alla Sanità della Regione Piemonte) a parlare di patria arrivarono Enrico Ruggeri e Pupi Avati insieme a Federico Palmaroli, Stefano Zecchi, Raffaella Salamina, Alessandro Sallusti, Gianmarco Chiocci e Luca Palamara, segno che la nostra famiglia si allargava.

V Edizione – 2022: Senigallia (AN)

Nel 2022, dopo due anni di sofferenza per i palcoscenici, decidemmo di prenderci una sbornia di abbracci col pubblico, con ben due edizioni del Festival delle Città Identitarie. La prima nelle Marche a Senigallia dove tra Rinascimento e la strage dei Borgia abbiamo fatto un viaggio nella Storia e nell’Arte ancora con Sgarbi, con lo storico Max Baronciani, il giornalista Fabio Dragoni e gli attori Cicci Rossini e Luca Violini. In questa edizione debutta sul nostro palco il cantautore Daniele Stefani presenza fissa poi di tutti i Festival con il suo brano, diventato l’inno delle Città Identitarie, «Italiani».

VI Edizione – 2022: Vibo Valentia

La seconda tappa del 2022 è tornata al sud, a Vibo Valentia, dove il Mediterraneo ha ispirato ogni nota con il profumo del mare di Calabria e quelle radici con la Magna Grecia. Il gruppo folk degli Hantura e la cantante lirica Teresa Cardace hanno animato questa edizione con un ospite speciale: Santo Versace. Nel salotto identitario anche il regista italo-americano Giorgio Serafini, che diresse nel 2007 la serie di successo Rai ambientata proprie su coste calabresi, Gente di Mare ed il comico Gigi Miseferi.

VII Edizione – 2023: Potenza

Nel 2023 il Festival diventa un progetto ancora più strutturato grazie alla sinergia con il Ministero della Cultura. Merito dell’allora Ministro Sangiuliano se abbiamo potuto iniziare da Potenza, capoluogo della Basilicata, con uno dei più importanti attori italiani nel mondo: Giancarlo Giannini. Il suo legame con questa terra passa attraverso la regista lucana Lina Wertmuller. A Potenza al Piccolo Teatro Cesam l’omaggio a Ruggero Leoncavallo che compone qui Pagliacci e al fondatore della Protezione Civile , Maurzio Leggeri. Sul palco le cantanti Arianna col maestro Valeriano Chiaravalle ,Mariangela Robustelli col maestro Sergio Colicchio (che da allora è parte imprescindibile dei miei progetti artistici). La chiusura con la Compagnia dei Lupi e il Conservatorio Gesualdo da Venosa con l’inizio della collaborazione con la Rai grazie ai direttori Paolo Petrecca e Angelo Mellone.

VIII Edizione – 2023: Trino (VC)

Seconda tappa del 2023, Trino nel Vercellese. Tornati al nord, nella splendida cornice di Palazzo Paleologo, abbiamo reso omaggio alle risaie e a Camillo Benso di Cavour che qui pensa l’Italia unita. Sempre a Trino si stampa per la prima volta la Commedia con l’appellativo «Divina».

Così il maestro Gabriele Lavia ha recitato per la prima volta in pubblico in un evento indimenticabile, Dante Alighieri. Poi Luca Ward, mostro sacro del doppiaggio, e la bellissima Lavinia Abate, Miss Italia quell’anno, insieme a Patrizia Mirigliani hanno ricordato «Riso Amaro» e le dive del neorealismo. E proprio nella cittadina dove ha mosso i primi passi Roberto Bolle, la coreografa con Barbara Altissimo omaggiava il Festival con una performance con gli abitanti trinesi protagonisti

IX Edizione – 2023: Loano (SV)

Tappa poi a Loano nella Riviera di Ponente dove il Festival ha celebrato il passato marinaro e le tradizioni locali, come il celebre carnevale loanese. Gabriele Cirilli ha infatti portato sul palco la maschera carnevalesca del benciancin. Tantissimi gli ospiti col sindaco Luca Lettieri e l’allore Presidente della Liguria Toti: la conduttrice loanese Elena Ballerini, la musica coinvolgente con Shel Shapiro, Arianna e Pamela D’amico ma anche spazio alla Storia con lo scontro tra Occidente ed Islam, visto che Giandrea Doria, nobile legato alla cittadina ligure, guida un’ala della flotta cristiana nella Battaglia di Lepanto. A parlare una voce controcorrente come quella di Magdi Cristiano Allam sulle note del gruppo etnico siculo-palestinese Dounia

X Edizione – 2024: Pomezia (RM)

Lo scorso anno è stato il turno di Pomezia, la mia città natale. Un territorio da rilanciare e questa edizione del festival lo ha fatto sicuramente. Nella terra dei miti dove sbarca Enea per fondare l’antica Lavinium, considerata la culla di Roma e dell’intero Occidente, dove il Maestro Sergio Leone decide di essere sepolto e dove Ugo Tognazzi fonda il mitico Villaggio, sono arrivati Carlo e Luca Verdone, Gianmarco Tognazzi ancora Gabriele Cirilli e poi l’omaggio a Morricone con l’ensemble del maestro Colicchio e la voce di Alma Manera. A presentare con me questa scoppiettante edizione Incoronata Boccia.

XI Edizione Chioggia (VE)

L’XI edizione si è conclusa da poco nella Piccola Venezia, così viene ribattezza Chioggia splendida cittadina lagunare piena di storia e personaggi da raccontare. Protagoniste indiscusse le attrici Debora Caprioglio e Vanessa Gravina che hanno omaggiato Carlo Goldoni, che proprio qui ambienta « Le baruffe chiozzotte», e la Divina Eleonora Duse che passa l’infanzia tra queste calli, figlia di genitori chioggiotti. Ma non è mancato il ricordo dei fratelli Ballarin indimenticabili giocatori del grande Torino morti nella tragedia di Superga. A Chioggia nasce anche il primo orologio astronomico del mondo grazie all’invenzione di Jacopo e Giovanni Dondi ricordati dallo storico Angelo Frascati e dulcis in fundo la compagnia del Piccolo Teatro che quest’anno ha compiuto 80 anni si esibita nella Fondamenta Canal Vena nelle «Baruffe in calle», versione itinerante della famosa commedia goldoniana.

Appuntamento al prossimo anno con una nuova tappa di questa oramai necessaria kermesse per la cultura italiana.

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