Sempre in tour e sempre amati: loro sono i genovesissimi Angela Brambati e Angelo Sotgiu. I Ricchi e Poveri nascono dalle ceneri di due complessini degli anni sessanta, i Fantastici Jets e i Preistorici. Il loro “giro di concerti” per l’estate 2025 ha toccato un pò tutta Italia e diverse tappe all’estero tra cui il Kolarovo Festival in Slovacchia (16 agosto) e il Giovanni Zarella Show a Dortmund (23 agosto). Il giorno dopo la data tedesca, li incontro in Liguria ospiti della prestigiosa rassegna Rotonda sul Mare, per una chiacchierata decisamente singolare, con qualche nota in lingua genovese, e qui ringraziamo per la trascrizione nel dialetto della Superba Piero “Peo” Campodonico.
Semmo de Zena (trad. Siamo di Genova!) Dalla Germania a Ceriale. Benvenuti in Liguria.
Angelo – Aaaah te bogge o sangue? (trad. Hai il sangue in ebollizione?)
Angela – Grazie. Che bella occasione, siamo vicini a casa nostra e canteremo in una piazza meravigliosa.
Com’è andata in Germania?
Angelo – Bellissimo. Sempre una grande soddisfazione.
Angela – Esatto, è stata una bellissima serata.
Sapete quando mi sono accorto che stavate diventando internazionali?
Angelo – Quando?
Quando uscì “Voulez vous danser”. A Genova c’era un negozio di dischi che passava solo musica straniera. Un bel giorno entro e sento la vostra canzone in filodiffusione per tutto lo store.
Angela – Lo hai percepito come segnale e hai pensato “Stanni a vedde che ghe a fan” (trad. Vuoi vedere che ce la fanno?)
E ghe l’han faeta (trad. E ce l’hanno fatta!)
Angela – E ghe l’emmo faeta (trad. E ce l’abbiamo fatta!)
Angelo – …perchè o l’aveiva avuo successo all’estero e poi u l’è vegnuo in Italia (trad. Perchè aveva avuto successo all’estero e poi è venuto in Italia)
Angela – Ti veddi?
Angelo – Eh scì, ghe l’emmu proprio faeta (trad. Eh sì, ce l’abbiamo proprio fatta!)
Angela – Comme un spegio (trad. Come uno specchio) l’Italia è un riflesso (ridiamo)
Angelo e Angela si stanno lasciando andare ad una serie di luoghi comuni, tipici dei “vecchi genovesi di una volta”. L’adrenalina prima di salire sul palco si fa sentire, ma nonostante manchino davvero pochi minuti, Angela elettrizzante e sempre simpaticissima mi accenna “Ma se ghe penso” a cappella, la canzone centenaria simbolo di Genova scritta da Mario Cappello nel 1925.
Angela – Ma se ghe penso alôa mi veddo o mâ (trad. Ma se ci penso allora io vedo il mare) ciaooo
Ma io dai Ricchi e Poveri mi aspettavo “Canto perchè sun imbriegu e no staggo ciù in pê ” (ridiamo)
Angela parte in quarta e Angelo la segue all’istante:
“Canto perché son inbriægo e no staggo ciù in pê, son inbriægo da-i lerfoin che me da mæ mogê. Quande a me i mòlla pan chéiti da l’ultimo cian, pe no sbaliase a picca con tutte e doe e man”
(Trad. Canto perché sono ubriaco e non sto più in piedi, sono ubriaco dai ceffoni che mi da mia moglie. Quando me li molla sembrano caduti dall’ultimo piano, per non sbagliarsi picchia con tutte e due le mani”).
Al termine di questo refrain di Piero Parodi, cantautore folk genovese, saluto i Ricchi e Poveri che salgono sul palco tra gli applausi del pubblico, per cominciare la serata. Il concerto parte alla grande con “Buona giornata”, la pop song presentata al Festival di Sanremo 1990 in coppia con Jorge Ben, infatti il regolamento di quell’edizione curata da Adriano Aragozzini prevedeva l’abbinamento dei cantanti in gara con un big internazionale, che avrebbe cantato la medesima canzone, ma in inglese o nella lingua d’origine.
Praticamente in scaletta non ci sono brani sconosciuti, ma solo ed esclusivamente hit singles da “Sarà perché ti amo” (proposta anche nel bis finale), alle nuovissime “Ma non tutta la vita” e “Aria”, passando attraverso tutta la produzione targata Baby Records, storica etichetta degli anni ottanta: “Come vorrei” (sigla finale della trasmissione Portobello condotta da Enzo Tortora), “Se m’innamoro” (canzone vincitrice del Festival di Sanremo 1985), “Voulez vous dancer”, “Cosa sei”, “Piccolo amore”, “Made in Italy”, “Mamma Maria” e tantissime altre. Prima del brano “Canzone d’amore”, presentato a Sanremo nel 1987, vengono ricordati gli autori Toto Cutugno e Dario Farina, quest’ultimo autore anche di altre canzoni dei Ricchi e Poveri tra cui “Sei la sola che amo”.
Il pubblico ha gradito anche il set acustico con “La prima cosa bella” e “Che sarà”, i due brani cult di inizio anni ’70 con cui il quartetto polifonico genovese ha fatto subito centro conquistando la vetta delle classifiche. Non sono mancate le chicche: il brano d’esordio carriera “L’ultimo amore (Everlasting Love)”, riproposto anche sul palco del Teatro Ariston durante la storica Reunion del 2020 con Marina Occhiena e Franco Gatti, fortemente voluta dal manager Danilo Mancuso. E poi “Coriandoli su di noi”, sigla finale dell’indimenticabile trasmissione tivù “Tante scuse” con Sandra Mondaini e Raimondo Vianello e “Twelve-thirty (Young Girls Are Coming To The Canyon)” dei Mamas and Papas. In scaletta anche “Stasera canto” dall’album “E penso a te” cantata dalla sola Angela, che per tre minuti smette di agitarsi ed emoziona il pubblico con una struggente interpretazione. La storia dei Ricchi e Poveri continua a fare il giro del mondo e alla fine della favola, ci si rende davvero conto che “Basta una sola canzone per far confusione fuori e dentro di te”.