Ida Magli (1925-2016) fu una guerriera dello spirito. Per questo il suo corpo riposa nella cappella del mausoleo del Vittoriale, non distante da tanti soldati che accompagnarono le imprese di Gabriele d’Annunzio. Prima di morire la Magli aveva espresso questo suo desiderio al direttore del Vittoriale degli Italiani, Giordano Bruno Guerri, che decise di esaudirla. Nel 2015 Guerri aveva conferito alla Magli l’ultimo riconoscimento, ‘Il Premio Vittoriale’ ricevuto per “il suo prezioso contributo di scrittrice e intellettuale della scena letteraria”. L’amicizia e la collaborazione fra i due intellettuali nel 1996 aveva prodotto “Per una rivoluzione italiana” (Baldini&Castoldi).
Oggi, a 10 anni da quel premio e a cento dalla nascita, il Vittoriale ricorda con un convegno-omaggio la studiosa romana.
La Magli è stata un’antropologa culturale italiana, filosofa, saggista e giornalista, nota per aver applicato metodi antropologici allo studio delle società italiana ed europea, dall’antichità ai giorni nostri. Nata a Roma il 5 gennaio 1925, si diplomò in pianoforte al Conservatorio di Santa Cecilia e si laureò in filosofia alla Sapienza Università di Roma, specializzandosi in psicologia medica.
Fu pioniera nell’uso dell’antropologia per analizzare le culture progredite occidentali come quelle primitive, concependo anche schemi interpretativi estremamente eleganti, come l’applicazione al modello culturale della “forma musicale” e l’interpretazione della cultura come una “fuga bachiana”.
La Magli ha indagato temi come il potere delle donne, il matriarcato, la dominazione maschile e la costruzione dell’immagine femminile nella storia religiosa e sociale, il culto mariano. Dagli anni Novanta la Magli fu una delle voci più autorevoli e decise contro l’unificazione europea, smascherando la vera natura di questo progetto. Critica anche dell’immigrazionismo, sostenne la necessità di limitare l’ingresso in Italia di persone di fede mussulmana.
Fu anche una sostenitrice del diritto al pensiero libero: “Ha lasciato l’università, Repubblica e l’Espresso – disse Giordano Bruno Guerri in occasione della sua morte nel 2016 – pur non avendo alternative, perché credeva nella sua indipendenza e non riusciva a fingere di sposare idee altrui che per lei stessa erano sbagliate“.
Tra le sue opere principali: Matriarcato e potere delle donne (1978), La Madonna (1987), Storia laica delle donne religiose (1995), Contro l’Europa. Tutto quello che non vi hanno detto di Maastricht (1998) e Difendere l’Italia (2013), in cui criticava l’integrazione europea auspicando un’uscita dell’Italia dall’UE. Insegnò antropologia culturale all’Università La Sapienza di Roma e collaborò con testate come la Repubblica e il Giornale. Controcorrente e spesso controversa, morì a Roma il 21 febbraio 2016 all’età di 91 anni, lasciando un’eredità di analisi rigorose su politica, etica e società.
Sabato 20 settembre dalle ore 16.00 e domenica 21 settembre dalle ore 10.00, nell’Auditorium del Vittoriale, si terrà il convegno “Omaggio a Ida Magli“. Ecco il programma.

SABATO 20 SETTEMBRE ORE 16.00:
- Mausoleo: alzabandiera ed omaggio floreale
- Auditorium: Inizio del convegno – moderano Barbara Palombelli e Giordano Bruno Guerri
Gli interventi del pomeriggio sono: Barbara Pavarotti – “Ida Magli, lʼantropologa rivoluzionaria”, Maria Vincenza Zongoli – “Il filo rosso dellʼantropologia magliana. Il sacro, la potenza della parola e la prigione dellʼovvio”, Elena Bacchi – “Alla ricerca della voce silenziosa delle donne”, Pierfranco Bruni e Marilena Cavallo –“Ida Magli. Cercatrice di verità”, Paolo Restuccia – “La liberazione dellʼuniversità”, Maria Grazia Quieti – “ Ida Magli: un pensiero aurorale”, Patrizia Tocci –“Ida Magli, uomini e donne della penitenza: studio di un modello antropologico medievale.”, Maurizio Messina – “Curiosità etniche e pólemos esistenziale”, Silverio Guanti – “Ida Magli: unʼantropologa liberamente autentica. Un ricordo, una lettera, una poesia.”.
DOMENICA 21 SETTEMBRE ORE 10.00:
- Auditorium: Inizio del convegno – moderano Barbara Palombelli e Giordano Bruno Guerri
Gli interventi della mattinata sono: Rosaria Impenna – “Ida Magli ci manca terribilmente…”, Marina Mascetti – “Ida Magli: vedere la verità oltre le apparenze”, Mario Anelli – “Storia di un’anima.”, Maria Luisa Ciminelli – “Il pene e la cultura: lʼipotesi più scandalosa di Ida Magli alla luce dell’antropologia cognitiva”, Mattia Moretta – “Il mulino di Ida (per nutrire l’intelligenza)”, Lidia Sella – “Sul Monte Ida”, Maria Luisa Falconi – “Ri-studiare Ida Magli”, Rossella Galletti – “Lʼantropologa che disvelò lʼOvvio.”, Nico Carlucci – “Ida Magli e il concetto di cultura nella Storia”, Raffaello Volpe – “Un insolito centenario al di fuori del sacro”
















