Siamo in attesa della ripartenza dell’economia e di un ritorno alla normalità, ma sarà davvero così? A giugno si tornerà a vivere come prima? No. Ne è convinta Ilaria Bifarini, “bocconiana redenta”, che con il suo Il Grande Reset. Dalla pandemia alla nuova normalità (206 pagine, 12,69 €) spiega che domani sarà tragedia: una tragedia che parte dal Forum di Davos, il consesso annuale in cui i grandi della terra si riuniscono per decidere su questioni che riguardano la governance mondiale. Un piano preciso, ufficiale e ben documentato, sul quale istituzioni internazionali, filantropi, organizzazioni non governative e mega aziende private collaborano apertamente già da tempo. La Bifarini spiega in modo documentato e ben descritto che domani non sarà più come prima, perché le misure restrittive adottate dai governi hanno sdoganato definitivamente comportamenti funzionali alla nuova normalità.

Smart working, tele didattica, acquisti on line: l’anno appena trascorso ha imposto nuove abitudini alle popolazioni occidentali, dalla digitalizzazione all’automazione per la nuova fase economica: la Quarta Rivoluzione Industriale. Non sperateci, non sarà come prima, milioni di imprese spariranno, tutte avranno un futuro incerto e nasceranno nuovi mercati basati sul virtuale. Verrà presentato questo passaggio come un fatto utile a tutti i cittadini, dove il mondo sarà migliore, equo e solidale, con un aumento sostanziale delle diseguaglianze e una concentrazione della ricchezza verso i soliti noti. La povertà aumenterà a causa della fine del lavoro di tipo produttivo sostituito dalla digitalizzazione e dal passaggio all’intelligenza artificiale. Il Grande Reset di Ilaria Bifarini, una delle poche autrici che in questi anni ha sfidato il sistema economico dominante utilizzando il suo stesso metodo cioè la scienza economica, illustra in modo specifico un futuro probabile e, per molti versi, preoccupante: è un libro che va letto per capire cosa succede e cosa succederà nel prossimo futuro.