Inaugurato il grande museo ai piedi delle Piramidi, anche l’Italia presente con il Ministro della Cultura Giuli.
Un lungo spettacolo animato da ballerini, cantanti, musicisti, giochi di luce e fuochi d’artificio ha segnato l’inaugurazione del Grand Egyptian Museum (GEM), avvenuta il 1 novembre a Il Cairo. Alla cerimonia di apertura, presieduta dal Presidente Egiziano Abdel Fattah al-Sisi, hanno preso parte una quarantina di sovrani, capi di Stato e di governo, tra cui il ministro della Cultura italiano Alessandro Giuli, che ha dichiarato: “È una gioia e un onore rappresentare il governo italiano all’inaugurazione del Grand Egyptian Museum. Uno scrigno che esalta la magnificenza della civiltà egizia e il suo fascino senza tempo. Siamo lieti che questo straordinario patrimonio culturale, orgoglio dell’Egitto, abbia una nuova, monumentale casa. Investire nella cultura è essenziale per promuovere pace, stabilità e sviluppo nel Mediterraneo. Italia ed Egitto vantano rapporti millenari e una cooperazione culturale esemplare, che apporta benefici a entrambe le Nazioni e rappresenta un modello di riferimento per il dialogo euro-mediterraneo”.
Nel suo discorso inaugurale, il presidente al-Sisi ha definito il nuovo museo “un capitolo inedito nella storia dell’Egitto”, sottolineandone il valore simbolico e culturale. Per la sua imponenza e la posizione privilegiata accanto alle tre piramidi di Cheope, Chefren e Micerino, il GEM è già stato ribattezzato la “Quarta Piramide”.
Il progetto nasce da un concorso di progettazione internazionale bandito nel 2002 e vinto nel 2003 dallo studio Heneghan Peng Architects (HPARC), con sedi a Dublino e Berlino. I lavori, iniziati nel 2006, sono stati affidati al gruppo franco-belga BESIX, con la collaborazione del governo irlandese e un importante sostegno economico del Giappone.
L’edificio, con la sua facciata triangolare in vetro lunga 600 metri, riprende le linee geometriche delle piramidi circostanti e consente di ammirare da ogni punto una vista spettacolare sul complesso di Giza. Nell’atrio d’ingresso troneggia il colosso di Ramsete II, alto 11 metri e risalente a 3.200 anni fa. Una scalinata monumentale di sei piani conduce alle gallerie principali, offrendo un percorso che unisce storia, arte e architettura. Un ponte pedonale collega direttamente il museo alle piramidi, mentre un sistema di veicoli elettrici ecologici consente gli spostamenti all’interno del sito.
Cuore del complesso è la Galleria di Tutankhamon, allestita per la prima volta in modo completo e permanente, che permette di ammirare insieme tutti gli oggetti appartenuti al celebre “faraone bambino”. Accanto a essa, il museo espone oltre 57 mila reperti provenienti da varie regioni del Paese, molti dei quali trasferiti dal Museo Egizio di Piazza Tahrir o rinvenuti di recente in necropoli come Saqqara. Tra i pezzi più straordinari spicca la barca solare di Khufu (Cheope), lunga 43 metri e datata a circa 4.600 anni fa.
Con una superficie di 500.000 mq e una collezione di oltre 100.000 reperti, il nuovo museo sorge a pochi passi dalle Piramidi di Giza, offrendo un percorso immersivo tra storia, tecnologia e architettura contemporanea.
Questi alcuni numeri e curiosità sul GEM:
L’intero complesso comprende:
24.000 m² di mostre permanenti (quasi quattro campi da calcio);
un centro conferenze e spazi educativi;
un museo per bambini;
un grande centro di restauro e conservazione;
e oltre 50 ettari di giardini e aree verdi.
L’Inaugurazione faraonica del 1 novembre, ha interessato l’opera museale più grande al mondo dedicata ad una singola civiltà, che diede vita a quella che in seguito sarebbe diventata “Civiltà Occidentale”, molto prima della grandezza della Grecia e di Roma.

















