L’Aquila capitale italiana delle buone pratiche per la prevenzione di catastrofi

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“Oggi ricorre il quattordicesimo anno del terremoto che colpì il territorio dell’Aquila, dove persero la vita 309 persone tra cui molti studenti e il patrimonio storico-architettonico abruzzese ebbe un duro colpo, con centinaia di chiese ed edifici storici colpiti”.

Ieri, in visita alle zone colpite dal terremoto, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha detto: “C’e’ ancora molto da fare, ma abbiamo la possibilita’ di far risorgere L’Aquila e i Comuni del cratere e renderli ancor piu’ belli e fieri di prima. Continueremo a fare la nostra parte”. Questo ci fa ben sperare e plaudiamo anche alla notizia che L’ Aquila diventa la capitale italiana delle buone pratiche in caso di catastrofi, soprattutto in chiave preventiva, con la nascita del nuovo polo della Scuola nazionale dell’Amministrazione (Sna). Questa scuola si occuperà di formare i dirigenti centrali della pubblica amministrazione esperti nella gestione dell’emergenza e nella ricostruzione, con un ruolo, auspichiamo preminente, alla forza che in ogni evento si riconosce per la propria professionalità e risposta alla emergenza : i Vigili del Fuoco”.

E’ quanto dichiara Fernando Cordella, Presidente di ANPPE (Associazione Nazionale Professionisti per la Prevenzione e le Emergenze) Vigili del Fuoco realtà associata a Cultura Identità in occasione del quattordicesimo anniversario del violento sisma che sconvolse l’Aquila.

“Purtroppo tragedie come quelle dell’Aquila , ci devono far pensare che l’unico strumento possibile è puntare, appunto sulla prevenzione, in memoria di chi purtroppo non ce l’ha fatta e avviare una celere ricostruzione, in particolare per i sopravvissuti nei territori colpiti ed anche per tutelare il patrimonio edilizio, culturale, storico”.

“Bisogna accelerare la mappatura del rischio sismico, che evidenzi chiaramente le aree del paese che hanno maggiore probabilità di subire vittime e danni gravi a causa di futuri terremoti e che consentirebbe di delineare un solido quadro di priorità d’intervento”.

“Una altro aspetto che si tralascia, da diversi anni, è la pianificazione. Sia quella a breve termine, i piani di protezione civile comunali che devono essere vagliati da un organo tecnico con specifiche competenze sui rischi e quella a lungo termine, come i piani che integrano i PUG (Piano Urbanistico Generale) in campo dei rischi sismici e idrogeologici”.

“Già adottando queste semplici azioni di prevenzione e di pianificazione, si salverebbero vite umane e si metterebbe in sicurezza il patrimonio storico-artistico minacciato ogni qualvolta c’è un evento naturale o antropico”.

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