“Iconologie quotidiane” con lo storico dell’arte Rodolfo Papa, è arrivata alla sua diciassettesima stagione. In onda da domenica 19 a sabato 25 ottobre ogni giorno in terza serata, e in replica alle 8.45 e alle 20.00, su Rai Storia, è disponibile su Rai Play, dalla prima stagione – del 2020 – fino a quest’ultima.
Rodolfo Papa analizza in ogni puntata un’opera e il suo autore nel loro contesto. Le trasmissioni sono brevi pillole di pochi minuti, che condensano attraverso il metodo – per l’appunto – dell’iconologia contestuale i significati, l’influenza e l’estetica delle opere trattate.
Questa settima stagione spazia dall’arte medievale – protagonista dei primi tre episodi con la Cappella di San Silvestro nel Monastero dei Quattro Santi Coronati di Roma, l’Abbazia di Pomposa e gli affreschi di Giusto de’ Menabuoi al Battistero di Padova – con Leonardo, la pittrice settecentesca Rosalba Carriera e lo spagnolo Joaquín Sorolla, innovatore della pittura iberica a cavallo fra XIX e XX secolo. Infine l’ultima puntata è dedicata al controverso Mark Rothko.
L’arte contemporanea è infatti appuntamento fisso al termine di ogni stagione, che snodano gli argomenti delle puntate in ordine quasi sempre cronologico: dalle primissime forme d’arte scoperte nelle grotte di Lascaux in Francia (stagione 9) all’enigmatica Göbekli Tepe in Turchia (stagione 10) fino ad autori del XX secolo, da Dalì a Kandinsky, da Warhol a Le Corbusier.
Il primo appuntamento della diciassettesima stagione racconta il mosaico absidale con Cristo in trono tra gli Apostoli: uno dei più antichi del periodo paleocristiano. Conservato all’interno della Basilica di Santa Pudenziana, ha subito nel corso dei secoli rifacimenti e restauri. È giunto ai giorni nostri in dimensioni più ridotte rispetto all’originale del IV secolo, ma racconta ancora bene quella rappresentazione allegorica che costituirà le fondamenta delle immagini cristiane.
Seconda puntata dedicata all’Abbazia di Pomposa a Codigoro, in provincia di Ferrara sorta tra il sesto e il settimo secolo e riempitosi, nei secoli, di importanti cicli pittorici e di mosaici. L’iconografia rappresentata è un vero e proprio bestiario allegorico che descrive le difficoltà del percorso nella vita dei monaci dei fedeli.
Nella terza è il turno del toscano Giusto de’ Menabuoi (1330-1390) autore del ciclo di affreschi nel Battistero di Padova tra il 1375 e il 1378. Un’opera molto complessa, che copre l’intera superficie dell’edificio e che condensa gran parte delle conoscenze scientifiche del tempo citando due documenti: la Mappa Mundi di Hereford, del 1330, e quella contenuta nel Manoscritto del Beatus di Saint Sever.
Ancora Leonardo, ospite quasi fisso nelle diverse stagioni del programma, protagonista della quarta puntata di “Iconologie quotidiane”. Sotto l’obbiettivo, il ritratto di Ginevra Benci del 1474. Vasari lo definisce “cosa bellissima”. L’artista rappresenta il volto della donna su uno sfondo scuro, un elemento caratteristico della sua ritrattistica. Lo troviamo anche nella Madonna dei fusi e nella Madonna del garofano. Lo sfondo scuro del ritratto di Ginevra è una pianta di ginepro, che richiama il nome della donna ritratta e le sue virtù, precisate nel motto posto dietro la tela: “Virtutem forma decorat”, la bellezza decora la virtù.
Rosalba Carriera, (1673-1757), è analizzata nella quinta puntata: l’artista settecentesca partita da Venezia, conquistò le corti d’Europa con la sua serie di ritratti a pastello e autoritratti. In uno degli ultimi, realizzato nel 1745, si ritrae con una corona d’alloro sulla testa, consapevole della sua maturità artistica e della meritata fama. L’eleganza dei suoi ritratti a pastello ha contribuito allo sviluppo dell’arte del ritratto in Europa e ha influenzato il lavoro degli artisti successivi, anche di quelli che useranno la tecnica a olio.
La sesta pillola di iconologia è dedicata a Joaquin Sorolla, (1863-1923), è considerato il più grande artista spagnolo dell’inizio del ‘900. I suoi lavori sviluppano lo studio sulla luce degli impressionisti, ma con una luminosità contemporanea e una declinazione mediterranea, influenzati dalla fotografia. Oscurato dopo la morte dall’avvento delle Avanguardie, Sorolla verrà riscoperto solo negli anni 2000.
Ultima puntata infine dedicata a Mark Rothko (1903-1970) divenuto una stella dell’arte contemporanea, con quotazioni da capogiro. Rothko muore suicida nel 1970 e non può vedere completato il suo ultimo lavoro, una “cappella aconfessionale” ad Austin, dove prevale il colore nero.

















