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Fra le tracce proposte per il tema di maturità, a sorpresa, una era dedicata a Oriana Fallaci: ai 536mila candidati è stato chiesto di commentare un brano dal suo libro, Intervista con la storia.
Sappiamo che almeno metà di loro non sa chi sia Oriana Fallaci e la cosa non ci stupisce, infatti la proposta più gettonata dai “maturandi” è stata la traccia Elogio dell’attesa nell’era di Whatsapp (sulla base di un testo di Marco Belpoliti).
E nemmeno ci stupiscono i piagnistei dell’opposizione per l’assenza di temi lgbt, migranti, utero in affitto e Ultima Generazione, al posto dei quali il Ministero ha preferito Salvatore Quasimodo con la poesia Alla nuova luna, Alberto Moravia con un brano tratto da Gli indifferenti, L’idea di Nazione di Federico Chabod, Piero Angela con Dieci cose che ho imparato, un commento sulla lettera inviata nel 2021 dal mondo accademico all’ex Ministro Bianchi per invitarlo a reintrodurre le prove scritte alla Maturità, il succitato testo di Belpoliti e, appunto, Oriana Fallaci con Intervista con la storia.
Non ci stupisce perché sappiamo che urge una riforma della scuola, con un ampliamento della proposta formativa ai nuovi esiti lavorativi del settore cultura/turismo (e lo si sta facendo, ne abbiamo parlato QUI) e una valorizzazione di autori che non possono e non dovrebbero rimanere misconosciuti nella linea temporale successiva a Verga. E, fra i contemporanei, figura certamente “lo scrittore”, come voleva definire se stessa, Oriana Fallaci.
Chissà cos’avrebbe detto quello “scrittore” che si chiamava Oriana Fallaci per il fatto di essere stata scelta come tema di maturità. “Scrittore prestato, solo prestato al giornalismo”: sigaretta in bocca e mitra in spalla, non aveva paura di andare nei teatri di guerra come non temeva di scrivere, in una delle sue celebri Interviste con la storia appunto, che Yasser Arafat «berciava».
Sono sicuro che sarebbe piaciuta a molti dei 536mila candidati per il tema di maturità di quest’anno: il coraggio uno se ce l’ha se lo può dare. Se solo avessero staccato gli occhi da Whatsapp per andare, non dico alle pagine di carta dei libri e degli articoli dell’Oriana, ma a quel tanto o quel poco che trovano sull’amatissimo webbe…
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