Tra le interviste più celebri realizzate da Oriana Fallaci, senza dubbio una di quelle più esplosive fu all’ayatollah Khomeini, caratterizzata da coraggio e schiettezza. Nel 1979, durante un incontro a Qom, in Iran, la giornalista sfidò il leader religioso con domande scomode sulla politica, la religione e i diritti delle donne, togliendosi il chador in segno di protesta durante l’intervista. Questo episodio, emblematico del suo approccio senza filtri, consolidò la sua fama di giornalista audace, capace di confrontarsi con i potenti senza timore. E anticipò lo scontro tra l’integralismo islamico e l’Occidente in un paese come l’Iran caduto sotto il regime socialista della Repubblica Islamica. In queste ore di guerra tra Israele e Iran le parole della Fallaci sono più vive che mai.
Questo episodio è uno dei tanti capitoli della vita di Oriana Fallaci, protagonista della terza puntata di “Inimitabili”, programma di Rai Cultura di Edoardo Sylos Labini, messo in onda il 18 maggio su Rai3 e ora disponibile in streaming su RaiPlay.
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La Fallaci, nata a Firenze nel 1929 in una famiglia antifascista, si distingue come giornalista per il suo stile diretto e senza compromessi, diventando celebre per le sue interviste a figure di spicco come Kissinger, Gheddafi, Khomeini e Indira Gandhi, oltre che per i reportage di guerra in Vietnam, Medio Oriente e America Latina. “Inimitabili” racconta tutti gli aspetti della sua vita: la partecipazione alla Resistenza a 14 anni, la sopravvivenza al massacro di Tlatelolco nel 1968, la relazione tormentata con Alekos Panagulis e il controverso libro “La Rabbia e l’Orgoglio” post-11 settembre, che le valse accuse di razzismo. Colpita da un tumore, morì nel 2006 a Firenze. La narrazione è arricchita da testimonianze di Vittorio Feltri, Cristina De Stefano e Antonio Monda, che ne evidenziano il carattere indomito e il suo contributo al giornalismo.