
Grande è stata la commozione del pubblico quando finalmente è stato svelato il fuoco del Milite Ignoto riacceso e i simboli dell’unificazione d’Italia restaurati. È infatti finalmente aperto al pubblico il VIVE, museo che unisce il Vittoriano e Palazzo Venezia a Roma. Diretto da Edith Gabrielli, ha aperto le sue porte al pubblico dal 26 ottobre, accessibile con ingresso libero al Vittoriano, nella Sala Zanardelli, fino a domenica 25 febbraio 2024. Il 25 ottobre, il ministro della Difesa Guido Crosetto e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, hanno visitato la mostra dedicata a “La Dea Roma e l’Altare della Patria. Angelo Zanelli e l’invenzione dei simboli dell’Italia”. La mostra segna la conclusione della campagna di restauro del fregio dell’Altare della Patria realizzato dallo scultore lombardo Angelo Zanelli (1879-1942). Contestualmente sono stati esposti per la prima volta al pubblico una selezione di gessi provenienti dalla Gipsoteca del Vittoriano.
Questa mostra è il punto d’arrivo di un progetto della direttrice del VIVE Edith Gabrielli, con la collaborazione di Valerio Terraroli dell’Università di Verona, curatore della mostra, che ha coordinato una squadra di studiosi. Lo scopo era riscoprire la figura e le opere di Angelo Zanelli e consentire al pubblico di fruire di un luogo simbolico dell’Italia: l’Altare della Patria, dedicato al sovrano che riunì la Nazione nel 1861 – Vittorio Emanuele II – e consacrato con i resti del Soldato Ignoto, simbolo di tutti coloro che hanno dato la vita per l’Italia, nella Prima guerra mondiale e in tutti gli altri conflitti. La mostra comprende 57 pezzi, di cui 44 provenienti dalla Gipsoteca del Vittoriano, un patrimonio fino a pochi mesi fa sconosciuto al grande pubblico. Altri materiali sono giunti in prestito dalla Fondazione Brescia Musei, che conserva una considerevole collezione di materiali documentari e artistici su Zanelli.
“Il mio obbiettivo è portare al VIVE quanti più giovani possibile – ha detto Gennaro Sangiuliano ai giornalisti dopo l’inaugurazione della mostra – Questo deve diventare il luogo della nostra identità nazionale in modo tale che tutti lo avvertano come la loro casa. Per questo, da quando sono ministro, ho dato impulso ad una serie di mostre che devono svolgersi qui e devono rievocare le origini della nascita di questo luogo”. Crosetto ha sottolineato la figura di Angelo Zannelli, scultore che, realizzò giovanissimo il fregio dell’Altare della Patria. “È molto importante ricordare che l’opera sia stata realizzata da un giovane, – ha detto Crosetto – la commissione non aveva avuto il coraggio di proclamare vincitore Zannelli proprio perché troppo giovane. Così l’opera è stata sottoposta a voto popolare. Ancora oggi, rappresenta la forza di un giovane e di quanto abbia inciso su uno dei monumenti più rappresentativi del nostro Paese”.