Schlein scommessa disperata, Giorgia Meloni faccia come Roosevelt…

0

ABBONATI A CULTURAIDENTITA’

In Italia e UE c’è voglia di cambiamento ma faranno di tutto per impedirlo

Ex direttore di Rai Uno, ex direttore del Tg2, ha guidato Rai Sport. Giornalista, scrittore, tifoso laziale fino al midollo: Mauro Mazza è tutto questo e altro ancora. E nel suo ultimo libro, Lo Stivale e il Cupolone (Il Timone), racconta di un’Italia priva di identità religiosa, sotto la cappa di un pensiero unico intollerante.

Per ovvi motivi c’è sempre stato un legame speciale tra il nostro Paese e il Vaticano, ma tu sostieni che oggi questo “rapporto di coppia” sia in crisi. Perché?

Dopo venti secoli di convivenza, tra alti e bassi ma superando anche momenti complicati – diciamo Nerone, Napoleone e…Garibaldi – la “coppia” è entrata in crisi da alcuni decenni. È venuta meno quella che papa Wojtyla chiamava l’eccezione italiana e che sembrava resistere nella fede mentre il resto d’Europa le stava voltando le spalle .

Pensi che attualmente in realtà sia l’Occidente il problema? La civiltà occidentale sembra aver smarrito la sua vera identità.

E’ un fatto che l’Occidente – l’Europa soprattutto – ha scelto di vivere “come se Dio non ci fosse”. È conseguenza di un percorso culturale preciso, di una fasulla interpretazione della libertà come liberazione da lacci e lacciuoli imposti dalla religione. Ratzinger invano propose un’opzione diversa: provare a vivere “come se Dio ci fosse”, perché la vita sarebbe stata migliore e più libera.

Tu hai riservato critiche dure ai Gay Pride.

Queste manifestazioni, nate per promuovere i diritti degli omosessuali, sono ormai egemonizzate da volgarità ostentate e da rappresentazioni blasfeme, che offendono la fede di milioni di italiani e di europei. Si pretendono sempre e comunque patrocini, sostegni e soprattutto rispetto, ma si arrogano il potere di non rispettare gli altri.

Prima la pandemia, poi la cosiddetta emergenza climatica hanno fatto emergere nel nostro Paese e in Europa una sinistra decisamente radicale, che grida all’autoritarismo e al fascismo, poco propensa ad estendere le libertà, pronta soprattutto a reprimere.

Quello della sinistra, non solo italiana, è un radicalismo senza idee. Direi post-politico e post-culturale. In questo senso, la leadership di Elly Schlein mi pare una scommessa quasi disperata. La sinistra non sa più produrre politica, insegue suggestioni occasionali, schierandosi con chi impedisce a un ministro di parlare o con chi vede inesistenti saluti romani. Non è eccessivo parlare di opposizione surrogata.

Il vento di destra che spira in tutto il Vecchio Continente come va descritto?

C’è voglia di cambiamento e l’opzione che appare più convincente viene avanzata dalla destra. Ci aspetta un anno di tensioni politiche ad ogni livello, europeo e “interno”, perché chi paventa quel cambiamento farà di tutto per tentare di impedirne la vittoria e il conseguente nuovo equilibrio nella Ue.

La destra italiana dopo tanti anni ha conquistato le leve del potere. Che spesso è più facile da raggiungere che mantenere. Che cosa bisogna fare per durare nel tempo quando si governa?

Un governo ambizioso e nelle intenzioni duraturo deve far convivere le esigenze e le emergenze del momento con l’orizzonte della legislatura. In questo equilibrio, tutt’altro che facile, sta la possibilità di durare nel tempo ma, soprattutto, di segnare il cammino, di realizzare riforme strutturali e di regalare all’Italia un futuro migliore,.

Sei un esperto di comunicazione: dai un voto, e motivalo, all’esecutivo e all’opposizione (nelle sue diverse forze politiche).

La leadership di Giorgia Meloni è così marcata che da quanto e da cosa comunica dipende buona parte del destino del governo e della coalizione. A me pare che, finora, lei riesca a far convivere la statista che rappresenta l’Italia, la leader del centrodestra di governo e…Giorgia, che ha vinto le elezioni e che deve conservare un suo spazio. Se dovessi indicare un riferimento importante, direi Roosevelt, il presidente amatissimo che ogni sabato pomeriggio alla radio, coi suoi “dialoghi del caminetto”, entrava nelle case degli americani. Quanto all’opposizione, meglio non giudicare, anche se un po’ di proposte alternative e di dialettica politica farebbero bene a tutti.

ABBONATI A CULTURAIDENTITA’

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

8 − 5 =