In epoca di crisi educazione e cultura sono importantissime: ecco perché

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L’educazione non esiste se non là dove esiste una cultura, la cultura esiste in qualunque luogo dove l’uomo ha creato una società e la società è il luogo in cui l’uomo sviluppa se stesso. Quindi: educazione, cultura, società e sviluppo umano sono da sempre interconnessi tra loro; da sempre infatti, anche nelle prime e più primitive, od arcaiche aggregazioni, sono esistite forme di educazione e di cultura, che hanno supportato l’uomo nel suo percorso di crescita, regolandone la convivenza. Oggi sappiamo che esistono una varietà infinita di possibili: educazioni, culture, società e sviluppi umani. Ciascun tipo di cultura si basa su di una struttura simbolica, attraverso la quale tutti i membri di una società riescono a recepire i propri punti di riferimento. Quando ciò non avviene, ossia quando i membri di una società non trovano dei validi punti di riferimento, significa che quella società non è più in grado di assolvere ai suoi compiti. Il primo compito della cultura consiste nella realizzazione dell’humanitas: il perfezionamento educativo dell’uomo. Il secondo compito della cultura invece attiene, da un punto di vista oggettivo: all’insieme dei modi e delle modalità con le quali gli individui attribuiscono il senso del loro agire, o giustificano il modo in cui vivono, e sotto il profilo soggettivo: al senso che le persone attribuiscono ai fatti. Nel caso in cui questi fattori non siano più individuabili all’interno di una società, ci troviamo di fronte ad un disconoscimento dei modelli che determinano i modi di vivere di quel nucleo e che ne identificano l’eredità sociale. Possiamo quindi dire che il rapporto tra società e cultura è identificabile con un fenomeno sociale. Posto che la cultura si apprende e si tramanda e che la società è in continuum con la cultura, siamo altrettanto in grado di dire che i principi sui cui si fonda la società in cui viviamo si apprendono, e si tramandano allo stesso modo. Concludendo la società produce la cultura, ma la cultura non può affatto essere intesa come una variabile dipendente dalla società stessa. Parliamo quindi di cultura sociale, quando intendiamo una cultura, che viene costantemente rielaborata, e il risultato tali rielaborazioni è il frutto delle interazioni tra la totalità di una comunità e di un singolo, e del singolo con la totalità della comunità. La cultura sociale modella le menti nel tempo, pertanto il pensiero non può essere valutato in modo disgiunto dalla cultura all’interno della quale si è sviluppato. Conseguentemente lo scopo dell’educazione sociale non può essere altro se non il consolidamento della personalità di ciascun individuo, oltre a quello di fornire una griglia mentale, che sostenga le menti umane nella codifica degli eventi, affinché possano essere in grado di affrontare gli imprevisti che la vita presenta. Oggi, nella nostra epoca, definita di crisi, la cultura sociale e l’educazione sociale hanno pertanto un ruolo determinante, ci aiutano a interpretare la società e la cultura, con la finalità di riuscire a costruire contesti democratici: sono le relazioni umane, la trasmissione culturale a consentire ad una società di sopravvivere. Siamo testimoni di un’epoca multiculturale, che però non riesce a diventare interculturale, segnata da profondissime differenze, che mettono in discussione anche i metodi educativi, un’epoca che ha prodotto incertezze ed instabilità. Risulta evidente che in questo quadro il ruolo della cultura oggi sia fondamentale e quello della formazione assume un’importanza che non ha eguali rispetto al passato. Oggi bisogna puntare a ricostruire i legami, le relazioni e ricreare un senso di comunità attraverso l’elaborazione di nuovi modelli operativi.

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