Giornata dell’Infanzia e Adolescenza: quanti diritti ancora negati

0
Foto: Andrew Bone CC 2.0 by

Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini“. Questa è la visione che Dante Alighieri aveva dei bambini. Un’espressione che sottolinea l’innocenza di creature candide e pure da richiamare inevitabilmente il paradiso.

Ed è proprio per tutelare queste anime innocenti che settant’anni fa, nel 1954, con la Risoluzione 836 (IX), è stata istituita la Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, celebrata il 20 novembre di ogni anno. Lo scopo consiste nel promuovere la solidarietà internazionale, la consapevolezza tra i bambini di tutto il mondo e il miglioramento del loro benessere. Per questo motivo il 20 novembre 1959 segna una data importante, dal momento che è il giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo.

Tra le altre date rilevanti per la tutela dei minori da ricordare altresì il 1989, ossia quando l’Assemblea Generale ha approvato la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Sulla base di questi passi storici per la salvaguardia dei diritti dei minori, ad oggi, si può dire che sono tutelati? La risposta ai fatti.

Secondo gli ultimi dati globali disponibili, ogni quattro minuti un bambino viene ucciso da un atto di violenza. I bambini oggi in vita che hanno subito violenza sessuale sono circa 90 milioni. Le ragazze e le donne (1 su 5), oggi in vita, che hanno subito violenza sessuale da bambine sono 650 milioni, di cui oltre 370 milioni (1 su 8) hanno subito stupri o violenze sessuali.

In contesti problematici, le ragazze corrono un rischio ancora maggiore, con stupri e aggressioni sessuali durante l’infanzia di poco superiore a 1 su 4. Casi di violenza fisica o sessuale da parte del marito o del partner hanno coinvolto, nell’ultimo anno, quasi 50 milioni di ragazze adolescenti tra i 15 e i 19 anni (1 su 6). I ragazzi e gli uomini (circa 1 su 7) che hanno subito violenza sessuale durante l’infanzia vanno da 410 a 530 milioni (circa 1 su 7), di cui da 240 a 310 milioni (circa 1 su 11) sono stati violentati o aggrediti sessualmente.

I bambini che subiscono regolarmente punizioni violente in casa sono 1,6 miliardi; più di due terzi sono sottoposti a punizioni fisiche e aggressioni psicologiche. Ogni anno la violenza porta l’uccisione in media circa 130.000 bambini e adolescenti sotto i 20 anni. I ragazzi corrono maggiormente il rischio di perdere la vita, a causa della violenza: 3 bambini e adolescenti su 4 uccisi dalla violenza sono ragazzi.

Un rischio che aumenta notevolmente nella tarda adolescenza: 7 bambini su 10 morti per violenza hanno un’età compresa tra i 15 e i 19 anni, la maggior parte dei quali sono ragazzi. I bambini che vivono con madri vittime di violenza compiuta dai loro partner sono circa 550 milioni (circa 1 su 4). Una violenza fisica, emotiva o sessuale, che dà vita a una vera e propria crisi globale, viste le sue conseguenze devastanti sia sul corpo che nella mente delle piccole vittime: ferite, infezioni sessualmente trasmissibili, problemi di salute mentale come ansia e depressione e morte. L’esposizione precoce può causare stress tossico, incidendo nello sviluppo del cervello e portando all’aggressività, all’abuso di sostanze e a comportamenti criminali.

Per di più, i bambini vittime violenza hanno maggiori probabilità di essere colpiti da cicli di traumi e violenza da adulti, con un impatto decisivo sull’intera comunità. Una situazione tanto allarmante quanto disastrata, che trova amara conferma nelle parole di Sheema SenGupta, Direttrice UNICEF per la Protezione dell’infanzia: “Siamo la prima generazione a comprendere appieno la diffusione, le cause e i costi della violenza contro i bambini, e la prima a conoscere le soluzioni che funzionano”, ha dichiarato. “Investendo nella prevenzione, nell’educazione e nei servizi di supporto, possiamo spezzare il ciclo della violenza e costruire un mondo in cui i bambini siano al sicuro”.

Prevenzione, educazione, servizi di supporto. Sono queste le parole chiave su cui gli Stati devono investire affinché la tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza non resti solo una Giornata da ricordare.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

diciotto − 5 =